Mi riferisco a Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini.
Ecco la recensione:
Il Vangelo secondo Matteo di Pier
Paolo Pasolini del 1964. Con Enrique Irazoqui, Margherita Caruso,
Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate, Settimio Di Porto,
Otello Sestili, Ferruccio Nuzzo, Giacomo Morante, Giorgio Agamben,
Luigi Barbini, Amerigo Bevilacqua, Francesco Leonetti, Eliseo Boschi,
Ninetto Davoli, Natalia Ginzburg, Enzo Siciliano, Alessandro Tasca,
Paola Tedesco, Rosario Migale, Rodolfo Wilcock, Rossana Di Rocco,
Renato Terra, Franca Cupane, Alfonso Gatto, Guido Cerretani, Marcello
Galdini, Elio Spaziani. (137 min. ca.)
La vita di Gesù in base a quanto scritto nel
Vangelo secondo Matteo.
Dedicato alla memoria di Papa Giovanni XXIII,
è un film che spoglia la storia di tutti gli orpelli, gli elementi
superflui per concentrarsi sull'umanità di Cristo.
Per farlo,
Pasolini ha utilizzato attori non protagonisti e un protagonista, per
l'appunto, lontano dalle raffigurazioni iconografiche del Nazareno.
Enrique Irazoqui, che allora era uno studente spagnolo sindacalista,
arrestato anche per le sue idee politiche contro il regime
franchista. Un ragazzo semplice, che riesce a dare un'interpretazione
convincente (il merito va metà ad Enrico Maria Salerno che l'ha
doppiato egregiamente, con tutte le sfumature necessarie) pur non
essendo né fisicamente, per l'appunto, l'ideale, né particolarmente
carismatico. Eppure piano piano lo spettatore finisce per
affezionarsi. È un Gesù totalmente diverso, quasi duro, severo, che
però poi ha alcuni momenti di dolcezza, come quando sorride ai
bambini che lo guardano e gli tirano le vesti. Margherita Caruso
invece interpreta Maria da giovane: anche in questo caso si tratta di
una ragazza normalissima, bruttina. Ed in effetti non convince. Molto
in parte invece Susanna Pasolini, madre di Pier Paolo, nel ruolo di
Maria da adulta: memorabile la scena nella crocifissione.
Fotografia
in bianco e nero, paesaggi naturali come scenografie (le scene girate
a Matera sono eccezionali, visivamente di impatto: le inquadrature
sembrano dipinti) e un uso geniale e suggestivo delle musiche: da
Bach - La passione secondo Matteo - a quelle originali
composte da Luis Bacalov, a spiritual/gospel che ben si integrano nel
contesto, ma che, senza dubbio, appaiono quantomeno curiosi.
Un film
dallo stile personalissimo: asciutto, essenziale - e addirittura
sperimentale - ma al contempo toccante senza patetismi (la violenza
non viene mostrata), sicuramente non edulcorato come il futuro Gesù di Nazareth* di Zeffirelli (che avrà sì una messa in scena
altrettanto meravigliosa e un cast straordinario con un Gesù, Robert
Powell, eccezionale, ma risulta melenso, troppo agiografico, troppo
favoletta da catechismo).
Il risultato è un'opera ipnotica,
affascinante e sincera.
E, ironia del caso, nonostante sia di rottura
e addirittura considerato blasfemo da stampa e critici, per una
rappresentazione poco mistica e più terrena di Cristo, ha trovato
un'accoglienza da parte della Chiesa più che positiva: consensi
unanimi, riconoscimenti e sul podio nelle preferenze. A ragione.
È
un vero capolavoro.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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