mercoledì 13 aprile 2016

Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, film sulla vita di Gesù raccontata con stile asciutto, essenziale, concentrandosi più sull'umanità della figura di Cristo e meno sul misticismo. Visivamente d'impatto, bella fotografia in B/N e colonna sonora originalissima. Un capolavoro

Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Un film italiano molto importante per ciò che ha significato sia culturalmente che cinematograficamente.
Mi riferisco a Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini.
Ecco la recensione:




 
Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini del 1964. Con Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate, Settimio Di Porto, Otello Sestili, Ferruccio Nuzzo, Giacomo Morante, Giorgio Agamben, Luigi Barbini, Amerigo Bevilacqua, Francesco Leonetti, Eliseo Boschi, Ninetto Davoli, Natalia Ginzburg, Enzo Siciliano, Alessandro Tasca, Paola Tedesco, Rosario Migale, Rodolfo Wilcock, Rossana Di Rocco, Renato Terra, Franca Cupane, Alfonso Gatto, Guido Cerretani, Marcello Galdini, Elio Spaziani. (137 min. ca.)
La vita di Gesù in base a quanto scritto nel Vangelo secondo Matteo. 



















Dedicato alla memoria di Papa Giovanni XXIII, è un film che spoglia la storia di tutti gli orpelli, gli elementi superflui per concentrarsi sull'umanità di Cristo. 
Per farlo, Pasolini ha utilizzato attori non protagonisti e un protagonista, per l'appunto, lontano dalle raffigurazioni iconografiche del Nazareno. Enrique Irazoqui, che allora era uno studente spagnolo sindacalista, arrestato anche per le sue idee politiche contro il regime franchista. Un ragazzo semplice, che riesce a dare un'interpretazione convincente (il merito va metà ad Enrico Maria Salerno che l'ha doppiato egregiamente, con tutte le sfumature necessarie) pur non essendo né fisicamente, per l'appunto, l'ideale, né particolarmente carismatico. Eppure piano piano lo spettatore finisce per affezionarsi. È un Gesù totalmente diverso, quasi duro, severo, che però poi ha alcuni momenti di dolcezza, come quando sorride ai bambini che lo guardano e gli tirano le vesti. Margherita Caruso invece interpreta Maria da giovane: anche in questo caso si tratta di una ragazza normalissima, bruttina. Ed in effetti non convince. Molto in parte invece Susanna Pasolini, madre di Pier Paolo, nel ruolo di Maria da adulta: memorabile la scena nella crocifissione. 
Fotografia in bianco e nero, paesaggi naturali come scenografie (le scene girate a Matera sono eccezionali, visivamente di impatto: le inquadrature sembrano dipinti) e un uso geniale e suggestivo delle musiche: da Bach - La passione secondo Matteo - a quelle originali composte da Luis Bacalov, a spiritual/gospel che ben si integrano nel contesto, ma che, senza dubbio, appaiono quantomeno curiosi. 
Un film dallo stile personalissimo: asciutto, essenziale - e addirittura sperimentale - ma al contempo toccante senza patetismi (la violenza non viene mostrata), sicuramente non edulcorato come il futuro Gesù di Nazareth* di Zeffirelli (che avrà sì una messa in scena altrettanto meravigliosa e un cast straordinario con un Gesù, Robert Powell, eccezionale, ma risulta melenso, troppo agiografico, troppo favoletta da catechismo). 
Il risultato è un'opera ipnotica, affascinante e sincera. 
E, ironia del caso, nonostante sia di rottura e addirittura considerato blasfemo da stampa e critici, per una rappresentazione poco mistica e più terrena di Cristo, ha trovato un'accoglienza da parte della Chiesa più che positiva: consensi unanimi, riconoscimenti e sul podio nelle preferenze. A ragione. 
È un vero capolavoro. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.

*Mia recensione
Voto: ****





Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate? 










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