Mi riferisco a Un marito ideale di Oliver Parker.
Ecco la recensione:
Un marito ideale (An Ideal Husband) di Oliver Parker
del 1999. Con Jeremy Northam, Cate Blanchett, Rupert Everett, Minnie
Driver, Julianne Moore, John Wood, Ben Pullen, Peter Vaughan, Lindsay
Duncan, Jeroen Krabbé, Simon Russell Beale. (97 min. ca.)
Londra, 1895. Sir Robert
Chiltern (Northam) è un importante Ministro degli Esteri e marito
venerato dalla moglie Lady Gertrude (Blanchett). La sua vita pubblica
e coniugale verrà messa in pericolo da Mrs. Laura Cheveley (Moore),
una malefica donna che gli impone di dare consenso per la costruzione
di un canale in Argentina, per cui ha investito tutto il suo
patrimonio, ricattandolo: gli promette nel caso di svelare
pubblicamente un segreto sul suo passato (di come lui sia riuscito a
diventare così importante in poco tempo). Le cose sembreranno andar
male, ma a risolvere tutto ci penserà - non senza qualche
complicazione - il suo migliore amico Lord Arthur Goring (Everett),
scapolo impenitente (anche se aveva avuto una relazione proprio con
Laura Cheveley) che gira intorno però a Miss Mabel Chiltern
(Driver), sorella di Robert.
Commedia sentimentale - tratta da
un'altra commedia... di Oscar Wilde - spumeggiante, piena di
intrighi, aneddoti ed elegantissima pur non rinunciando, come è
ovvio, a punzecchiare qua e là con situazioni politicamente
"scorrette" (per l'epoca, si intende).
Bell'uso degli
ambienti (soprattutto degli interni).
Parker sa gestire bene gli
elementi senza risultare né troppo pesante o "fuori epoca",
né troppo frivolo.
Il cast ricchissimo di grandi nomi è altrettanto
disinvolto. Il protagonista Jeremy Northam ha la faccia giusta di chi
si sta per trovare suo malgrado al centro dello scandalo. Cate
Blanchett - reduce dal successo dell'anno prima con Elizabeth*
- è piacevole e spiritosa, espressiva, mai sopra le righe e riesce a
tener testa ad una Julianne Moore già più famosa e acclamata di
lei, che qui interpreta un personaggio perfido ed intrigante in modo
impeccabile. Brava ed incisiva anche Minnie Driver (peccato non la si
veda più tanto spesso). Rupert Everett in quegli anni nelle
pellicole in costume ci sguazzava: performance convincente per un
ruolo non così facile da interpretare perché più sottile, ambiguo
e cinico: una specie di Oscar Wilde, per l'appunto. Ottimi anche
tutti gli altri attori (John Wood ad esempio).
Un film brillante che strizza
molto l'occhio al pubblico. Non si perde, non ha momenti di stanca,
anzi, il ritmo è sempre costante e, seppur a volte il filo del
discorso risulti un attimo difficile da seguire (la trama è
complicata, c'è poco da fare), si sa riprendere immediatamente.
Non
un capolavoro di virtuosismo e stile, ma è coinvolgente e diverte
quanto basta.
Da vedere per curiosità. Consigliato.
*Mia recensione
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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