Mi riferisco a Elizabeth: The Golden Age di
Ecco la recensione:
Elizabeth: The Golden Age di
Shekhar Kapur del 2007. Con Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Clive
Owen, Steven Robertson, Abbie Cornish, Samantha Morton, Rhys Ifans,
Jordi Mollà, Eddie Redmayne, Tom Hollander, Susan Lynch, Kristin
Smith, Adam Godley, David Threlfall. (114 min. ca.)
1585. Filippo II di Spagna
(Mollà) dà il via alla Guerra Santa. Solo Elisabetta I di
Inghilterra (Blanchett) che ormai regna da tempo, decide di opporsi.
Intanto deve guardarsi le spalle anche dalla cugina cattolica Maria
Stuarda (Morton), regina di Scozia, che la vorrebbe morta pur di
prendere il suo posto. E deve fare anche i conti con la sua dama di
corte "preferita", Elizabeth "Bess" Throckmorton
(Cornish) che inizierà una relazione con Sir Walter Raleigh (Owen),
un affascinante pirata avventuriero di cui si era invaghita anche
lei.
Seguito della pellicola del 1998 diretta sempre da Kapur con
Cate Blanchett protagonista.
Anche qui è, ovviamente, protagonista,
anzi, più protagonista di prima, più forte di prima e, se
possibile, più espressiva di prima perché più matura anche
artisticamente. Sovrasta davvero tutto e tutti, ha il temperamento
giusto, è affascinante e al contempo misteriosa, algida, contenuta.
Elisabetta I ha degli sprazzi di simpatia e dolcezza e quasi dei
raptus di rabbia incontenibile e lei riesce ad essere credibile in
tutti e due i casi senza risultare una macchietta, ma anzi, donando
il suo carisma al personaggio. Un po' di merito va comunque alla
caratterizzazione questa volta più approfondita, meno abbozzata, ma
il resto è tutta farina del suo sacco. Immensa. Nomination agli
Oscar meritatissima anche se, contro la prodigiosa Marion Cotillard
de La via en rose*, perfino lei era un gradino sotto.
Oscar meritatissimo invece - finalmente, dopo lo scippo del 1998 - ad
Alexandra Byrne per i costumi che completano l'opera di
rappresentazione di questa figura iconica (insieme al trucco).
Belle
anche le scenografie, la fotografia che rendono il tutto suggestivo,
quasi irreale.
C'è da ammettere che la regia questa volta è più
ispirata, virtuosistica (ci voleva poco) e, per l'appunto, l'opera in sé ha maggior impatto visivo.
Tuttavia, molte scene (come quelle delle navi o di Elisabetta che
osserva lo scontro tra i due fronti dallo scoglio) risultano
fintissime ed è evidente che siano girate in CGI. Poi la venatura
fantasy (anche a livello narrativo) a discapito del realismo è una
trovata discutibile, che probabilmente è stata scelta altresì per
non dover render conto dell'approssimazione degli eventi romanzati
all'ennesima potenza. Il finale affrettato e agiografico costituisce un'altra prova di questa tesi.
Nonostante questi difetti piuttosto eclatanti che molti potrebbero
invece considerare come pregi, è un film seppur caricato pomposo e
artefatto, molto coinvolgente.
Ostenta, fa della "Regina Vergine" un
ritratto umano, con vizi e virtù, mettendo rappresentando sia la
forza che la debolezza, i dubbi (di nuovo un plauso alla Blanchett
per tutte le sfumature che le ha conferito), la esalta al di sopra di
ogni cosa, senza guardare veramente alla storia (da questo punto di
vista deve essere preso molto con le pinze).
Eppure è un sequel che
funziona (forse anche più del primo) e lo straordinario successo al
botteghino gli ha dato ragione.
Se voleva essere un prodotto
commerciale liberamente ispirato alle vicende di Elisabetta I, con un
bel cast (non dimentichiamoci di Clive Owen, Samantha Morton,
Geoffrey Rush, Abbie Cornish e anche di lui, Eddie Redmayne - ancora
autentico e non così costruito come negli ultimi tempi - e gli
altri, totalmente in parte), con la stessa protagonista ormai
diventata una vera Diva e con scene obiettivamente memorabili, è
riuscito nell'intento.
(Colonna sonora di Craig Armstrong e A.R.
Rahman altrettanto potente). Piacevole.
Da vedere. Consigliato.
*Mia recensione
Voto: *** (Per la confezione)
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento