venerdì 1 aprile 2016

Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola. Tragicommedia un po' datata che mette alla berlina i vizi e le cattive abitudini nostrane. Ottimo il trio di attori Mastroianni-Vitti-Giannini

Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Un film italiano famosissimo, un cult di un grande regista scomparso da poco. Con attori fantastici.
Mi riferisco a Dramma della gelosia di Ettore Scola.
Ecco la recensione:





Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola del 1970. Con Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini, Manolo Zarzo, Marisa Merlini, Hercules Cortes, Fernando Sánchez Polak, Gioia Desideri, Juan Diego, Bruno Scipioni, Josefina Serratosa. Viene ricostruita, per trovare il movente di un omicidio, la storia di un triangolo amoroso. (107 min. ca.)
Roma. Adelaide Ciafrocchi (Vitti), si innamora di Oreste Nardi (Mastroianni), operaio comunista convinto (infatti si incontrano personalmente proprio alla Festa dell'Unità) e malconcio, sposato con una donna per niente affascinante e più vecchia di lui. Presto però si invaghirà anche di Nello Serafini (Giannini), un pizzaiolo toscano anche lui simpatizzante (diverrà prima amico di Oreste. È lui che ingenuamente li fa incontrare). Inizialmente non saprà scegliere tra i due, ma tra botte da orbi, litigi e la carente salute mentale e fisica di Oreste, Adelaide si sposerà con Nello. Quando lo verrà però a sapere Oreste... 




















Commedia tragicomica dai toni surreali, grotteschi e sopra le righe (à la Amore mio aiutami* di Alberto Sordi, sempre con la Vitti che si prendeva ancora più botte da orbi), che parla sì di amore e tradimenti, ma che è anche il pretesto per parlare dei vizietti coniugali degli italiani, di una società che sta perdendo i valori e maltratta tutto e tutti (la spiaggia dove amoreggiano Oreste e Adelaide è una vera e propria discarica). 
Ci riesce non del tutto, perché i temi più delicati sono solo menzionati qua e là senza un vero e proprio approfondimento, ma più che altro come una boutade. 
Interessante lo stile narrativo: la vicenda è tutta in flashback, con gli attori che talvolta guardano in camera e parlano direttamente allo spettatore, quasi come se fossero intervistati per un tg.
La regia è ottima, il montaggio con qualche effetto di dissolvenze e flou è efficace.
Gli attori sono bravissimi. La Vitti si ripete e va sul sicuro. Mastroianni imbruttito, sporco e malridotto è impagabile. Giannini fa poco ma è sempre piacevole. Marisa Merlini interpreta la sorella prostituta di Adelaide. Si ride a volte di gusto e a volte a denti stretti (famose le scene della scenata in pizzeria o quella della Vitti dallo psicchiatra della mutua che neppure la ascolta: "Perché sto così, dottore? È un turbamento psichico, un disturbo neurovegetativo, o è perché sono una mignotta?"), ma alla fine lo spettatore rimarrà male per la sorte di quei tre personaggi a cui si è affezionato. 
Non tutto funziona. Alcune cose addirittura stridono: l'italiano ruspante è funzionale ma terrificante da sentire, certe vicende sono realmente troppo caricate e demenziali e quasi si scende nel cattivo gusto (già lo stesso Oreste che manda perfino in ospedale Adelaide è avvilente, mentre allora quelle scene venivano mostrare e facevano addirittura ridere. Oggi molto meno). 
Insomma, è un film che appare un po' datato, figlio dei suoi tempi, che però in qualche momento, con una lucidità sorprendente, un cinismo, un sarcasmo senza pari, riesce, come già accennato, a mettere alla berlina il modo di vivere in Italia. 
Il finale amarissimo e triste è poi la ciliegina sulla torta. 
Non il migliore Scola, ma il suo sguardo sempre acuto e la sua vena autorale al servizio di una "finta" commedia (o dramma - per l'appunto - travestito da commedia), è comunque interessante.
 Musiche di Armando Trovajoli. 
Da vedere (anche per gli attori, in verità). Consigliato. 

*Mia recensione
Voto: **1/2/***






Scena dallo psichiatra:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate? 











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