mercoledì 20 aprile 2016

Short Term 12 di Destin Cretton, dramma in cui il regista prova a romanzare le sue esperienze personali. Ci riesce, anche se tutto risulta un po' lacrimevole e ruffiano. Bravi i due protagonisti (soprattutto Brie Larson)

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film drammatico di un regista esordiente che ha lanciato un'attrice che giusto quest'anno ha vinto l'Oscar.
Mi riferisco a Short Term 12 di Destin Cretton.
Ecco la recensione:





Short Term 12 di Destin Cretton del 2013. Con Brie Larson, John Gallagher Jr., Kaitlyn Dever, Rami Malek, Keith Stanfield, Melora Walters, Diana-Maria Riva. (96 min. ca.) Nel centro di recupero per ragazzini e adolescenti disagiati, problemi familiari, ecc... "Short Term 12" lavorano due giovani: Grace (Larson) e Mason (Gallagher Jr.) che fanno coppia che nella vita e che sono stati loro stessi "salvati" da quella struttura. Tutto sembra procedere piuttosto bene, ma l'arrivo di Jayden (Dever), le paure di Marcus (Stanfield), ma soprattutto l'evolversi della relazione con Mason e il rilascio da carcere di suo padre, metteranno in crisi Grace. 























Pellicola drammatica - basata su un vecchio cortometraggio dello stesso Cretton e sulle sue stesse esperienze personali - molto ben costruita. 
Con "l'educatrice" che ritorna allo stesso livello dei suoi sfortunati ragazzi in custodia. 
Ogni cosa - seppur di base realistica, plausibile - è ad effetto, studiata a tavolino per far commuovere (basti pensare alla scena di Marcus, che canta in chiave rapper le sue disgrazie come sfogo o quando si fa tagliare i capelli, ma gli esempi sarebbero molteplici). 
Gli attori sono molto bravi. Brie Larson qui aveva già quella naturalezza e semplicità da ragazza comune che ben si adatta al suo personaggio, una ragazza fragile, che ancora non è riuscita a superare il passato e i traumi dovuti agli abusi da parte del padre. Lei riesce a mostrare tutta la sofferenza, senza mai andare sopra le righe, offrendo una performance bilanciata e sentita che non lascia indifferente neanche lo spettatore. Molto meglio qui che in Room* per la cui interpretazione ha vinto fin troppi premi (l'Oscar poi...). In parte anche John Gallagher Jr., dalla solita faccia da bonaccione che ispira simpatia. Kaitlyn Dever ha una bella interazione con i protagonisti. 
Il regista (anche sceneggiatore) sebra crederci. 
Purtroppo però si tratta di un film che sfodera tutti gli stereotipi del caso e sembra urlare "sono indie!" fin dai primi minuti. 
Inoltre è ruffiano, ricattatorio, tipico di un primo progetto giovanile, e che dunque pecca di una certa ingenuità. 
Tuttavia non mancano i momenti riusciti e tutto fila liscio, il ritmo è costante e riesce a coinvolgere. Da vedere per curiosità. Consigliato. 

*Mia recensione
Voto: **1/2/***






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










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