venerdì 3 giugno 2016

Hanna di Joe Wright, thriller d'azione che alterna momenti di estrema lentezza ad altri di pura adrenalina. Anche se in alcuni punti si perde, ha dei picchi altissimi di tensione. Ottima la protagonista Saoirse Ronan che si scontra senza timore con la sempre in gamba Cate Blanchett

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente. Un film particolare. Non del tutto riuscito ma affascinante. Con una protagonista bravissima.
Mi riferisco a Hanna di Joe Wright.
Ecco la recensione:





Hanna di Joe Wright del 2011. Con Saoirse Ronan, Eric Bana, Cate Blanchett, Tom Hollander, Olivia Williams, Jason Flemyng, Jessica Barden, Joel Basman, Michelle Dockery. (111 min. ca.)
Hanna (Ronan) è una ragazzina che vive nella foresta finlandese con suo padre Erik (Bana), un ex agente della CIA che l'ha cresciuta e addestrata per un prossimo futuro. Infatti, Hanna, quando decide di andarsene da lì e vivere una vita pseudo normale in Europa, deve stare attenta a non essere braccata (e il padre allo stesso modo) dalla squadra di Marissa Wiegler (Blanchett), una donna spietata che ha ancora un conto da pagare con Erik. Anche se si dimostra scaltra e preparata, per Hanna la situazione non sarà delle più facili.
















Thriller d'azione dalla storia piuttosto originale che alterna momenti di estrema lentezza ad altri di pura adrenalina. 
Lo stile ricorda quello dei videoclip (e l'uso della - magnifica e suggestiva - colonna sonora dei Chemical Brothers, musica elettronica/techno, accentua questa caratteristica). 
La protagonista è perfetta. Ancora una volta Saoirse Ronan lavora con Wright che l'aveva diretta e portata al successo quattro anni prima con Espiazione* e di nuovo regala una performance intensa e impeccabile. Credibile nelle scene di azione con mosse di arti marziali, uso di pistole e altre armi fortuite quanto in quelle più pacate e drammatiche. Un vero portento - come il suo personaggio, una ragazzina tutta d'un pezzo - che si confronta senza timore con una sempre magnifica Cate Blanchett, qui più cattiva, agguerrita (una vera "badass") ed inquietante (soprattutto per la sua discutibile e sanguinosa igiene dentale) che mai, rimanendo comunque elegantissima (stupendo il guardaroba firmato Armani). Se la cavano bene anche Eric Bana, Tom Hollander e Olivia Williams, anche se rimangono un po' in disparte. Michelle Dockery (la Mary della serie Downton Abbey appare all'inizio come il "doppio" di Marissa). 
Dall'efficace fotografia che gioca sui contrasti di colore alle ambientazioni caratteristiche (Finlandia, Marocco, Berlino) e un po' stereotipate, è un film anomalo che tiene sempre alta la tensione, eppure qualcosa stona. Non tutto sembra funzionare alla perfezione ma a fasi alterne. 
A tratti è disomogeneo e si perde (alcune scene sono addirittura inutili al fine della storia), non va da nessuna parte con questa caccia gatto-topo, colpa sia della sceneggiatura che del regista che non la sa gestire completamente. Inoltre in alcuni punti è forzato, caricatissimo, anche se probabilmente bisogna prenderlo come un grande fumettone (già la grafica del titolo lo fa capire). 
Però quando si riprende risulta interessante e d'atmosfera. Il finale ne è la prova. 
E bastano soltanto lo sguardo freddissimo, davvero glaciale, di Saoirse e una Cate Blanchett ormai distrutta, per sentirsi soddisfatti. 
Ansiogeno, allucinato, malatissimo un po' fine a se stesso, tuttavia piacevole. 
Intrattiene e affascina. 
Da vedere (magari in lingua originale così si capisce quanto gli attori abbiano lavorato sugli accenti. Saoirse Ronan maschera il suo marcato irlandese in maniera sorprendente, Cate Blanchett ha un duro accento tedesco). Consigliato. 

*Mia recensione
Voto: ***






Il trailer:




Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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