Mi riferisco a Coma profondo di Michael Crichton.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:
Coma profondo (Coma) di Michael Crichton
del 1978. Con Geneviève Bujold, Michael Douglas, Elizabeth Ashley,
Rip Torn, Richard Widmark, Lois Chiles, Hari Rhodes, Gary Barton,
Frank Downing, Richard Doyle, Alan Haufrect, Lance LeGault, Michael
MacRae, Betty McGuire, Tom Selleck, Joanna Kerns, Ed Harris. (113 min. ca.)
La
dottoressa Susan Wheeler (Bujold), medico chirurgo, lavora con il
compagno Mark Bellows (Douglas) in un rinomato ospedale di Boston. Un
giorno, durante un intervento di routine (un aborto) di una sua
collega e migliore amica, qualcosa va storto. La donna infatti sembra
avere delle complicazioni durante l'anestesia, per poi riprendersi e
al momento del "risveglio" non risponde agli stimoli: coma
profondo con elettroencefalogramma piatto. Susan da subito non crede
si tratti di una casualità, così va alla ricerca di indizi ed ogni
volta viene rafforzata la sua teoria. Mark però non sembra volerle
credere e il dottor George A. Harris (Widmark), direttore
dell'ospedale sembra irritato da questi sospetti e da questo
ficcanasare. La donna andrà avanti e scoprirà un'orribile verità,
ma si troverà lei stessa in pericolo.
Thriller con venature
fantascientifiche/horror tratto dal romanzo Coma di Robin
Cook.
Ben strutturato e ben girato, deve tutto al ritmo sempre teso e
alla suspense palpabile. Quella sottile ambiguità iniziale che poi
diventa certezza.
Lo spettatore vive la situazione esattamente come
la protagonista, con un'ansia costante.
Dallo stile hitchockiano ha
moltissime immagini forti, che turbano o disturbano proprio (dal
cervello letteralmente affettato durante l'autopsia, all'inserviente
fulminato, dai corpi appesi come manichini, ad altri corpi sospesi in
aria con dei cavi e controllati col computer e altre qua e là di
organi sezionati e corpi in decomposizione).
Una caratteristica
piuttosto strana è il realismo, la verosimiglianza delle scene in
sala operatoria (paiono autentiche) in contrasto con il clima
palesemente di finzione.
Alcuni passaggi sono quanto di più finto ci
possa essere, da pellicola hollywoodiana d'altri tempi, tuttavia in
questo contesto un po' tirati via.
Anche il finale appare
telefonatissimo e artefatto (con le varie coincidenze che fanno
concludere la situazione tutto d'un tratto), eppure è coerente con
il genere e i toni adoperati. Gli attori però sono in parte.
Geneviève Bujold è perfetta: espressiva, credibile, totalmente
immersa nel ruolo. Un'interpretazione impeccabile, sentita ricca di
sfumature. Bravo anche Michael Douglas in un ruolo enigmatico, di un
uomo che sembrerebbe, nonostante tutto, tramare contro la sua donna e
d'accordo con i superiori. Ottimo Richard Widmark, un cattivo subdolo
e corrotto: ha la faccia e il piglio giusti. Piccolissimi ruoli anche
per Tom Selleck ed Ed Harris.
Un film angosciante (in alcuni punti
addirittura terrificante e insostenibile), affascinante e
coinvolgente, dalla bella fotografia e dagli ambienti che creano
un'atmosfera di inquietudine (già di per sé gli ospedali lo sono),
che tutto sommato, pur trattando un argomento non vero, fa riflettere
sul ruolo dell'etica dei medici. Appropriata la colonna sonora
composta da Jerry Goldsmith.
Una sorta di "rivisitazione"
dei classici sci-fiction/orrore in chiave - per l'epoca, ma ha un grande impatto anche oggi - moderna.
Non perfetto ma si sicuro memorabile.
Da vedere (a stomaco vuoto,
magari). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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