domenica 5 giugno 2016

CULT anni '70 - Coma profondo di Michael Crichton, thriller tesissimo tratto dal romanzo di Robin Cook. Suspense palpabile che non molla un attimo lo spettatore, immagini forti, di grande impatto e una protagonista perfetta: Geneviève Bujold

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film che è diventato una sorta di cult. Un thriller inquietante e realmente affascinante con una bravissima protagonista.
Mi riferisco a Coma profondo di Michael Crichton.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:





Coma profondo (Coma) di Michael Crichton del 1978. Con Geneviève Bujold, Michael Douglas, Elizabeth Ashley, Rip Torn, Richard Widmark, Lois Chiles, Hari Rhodes, Gary Barton, Frank Downing, Richard Doyle, Alan Haufrect, Lance LeGault, Michael MacRae, Betty McGuire, Tom Selleck, Joanna Kerns, Ed Harris. (113 min. ca.)
La dottoressa Susan Wheeler (Bujold), medico chirurgo, lavora con il compagno Mark Bellows (Douglas) in un rinomato ospedale di Boston. Un giorno, durante un intervento di routine (un aborto) di una sua collega e migliore amica, qualcosa va storto. La donna infatti sembra avere delle complicazioni durante l'anestesia, per poi riprendersi e al momento del "risveglio" non risponde agli stimoli: coma profondo con elettroencefalogramma piatto. Susan da subito non crede si tratti di una casualità, così va alla ricerca di indizi ed ogni volta viene rafforzata la sua teoria. Mark però non sembra volerle credere e il dottor George A. Harris (Widmark), direttore dell'ospedale sembra irritato da questi sospetti e da questo ficcanasare. La donna andrà avanti e scoprirà un'orribile verità, ma si troverà lei stessa in pericolo. 




















Thriller con venature fantascientifiche/horror tratto dal romanzo Coma di Robin Cook. 
Ben strutturato e ben girato, deve tutto al ritmo sempre teso e alla suspense palpabile. Quella sottile ambiguità iniziale che poi diventa certezza. 
Lo spettatore vive la situazione esattamente come la protagonista, con un'ansia costante. 
Dallo stile hitchockiano ha moltissime immagini forti, che turbano o disturbano proprio (dal cervello letteralmente affettato durante l'autopsia, all'inserviente fulminato, dai corpi appesi come manichini, ad altri corpi sospesi in aria con dei cavi e controllati col computer e altre qua e là di organi sezionati e corpi in decomposizione). 
Una caratteristica piuttosto strana è il realismo, la verosimiglianza delle scene in sala operatoria (paiono autentiche) in contrasto con il clima palesemente di finzione. 
Alcuni passaggi sono quanto di più finto ci possa essere, da pellicola hollywoodiana d'altri tempi, tuttavia in questo contesto un po' tirati via. 
Anche il finale appare telefonatissimo e artefatto (con le varie coincidenze che fanno concludere la situazione tutto d'un tratto), eppure è coerente con il genere e i toni adoperati. Gli attori però sono in parte. Geneviève Bujold è perfetta: espressiva, credibile, totalmente immersa nel ruolo. Un'interpretazione impeccabile, sentita ricca di sfumature. Bravo anche Michael Douglas in un ruolo enigmatico, di un uomo che sembrerebbe, nonostante tutto, tramare contro la sua donna e d'accordo con i superiori. Ottimo Richard Widmark, un cattivo subdolo e corrotto: ha la faccia e il piglio giusti. Piccolissimi ruoli anche per Tom Selleck ed Ed Harris. 
Un film angosciante (in alcuni punti addirittura terrificante e insostenibile), affascinante e coinvolgente, dalla bella fotografia e dagli ambienti che creano un'atmosfera di inquietudine (già di per sé gli ospedali lo sono), che tutto sommato, pur trattando un argomento non vero, fa riflettere sul ruolo dell'etica dei medici. Appropriata la colonna sonora composta da Jerry Goldsmith. 
Una sorta di "rivisitazione" dei classici sci-fiction/orrore in chiave - per l'epoca, ma ha un grande impatto anche oggi - moderna. 
Non perfetto ma si sicuro memorabile. 
Da vedere (a stomaco vuoto, magari). Consigliatissimo. 


Voto: ***1/2








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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