Mi riferisco a Il senso di Smilla per la neve di Bille August.
Ecco la recensione:
Il senso di Smilla per la neve (Smilla's Sense of Snow) di
Bille August del 1997. Con Julia Ormond, Gabriel Byrne, Richard
Harris, Jim Broadbent, Tom Wilkinson, Robert Loggia, Vanessa
Redgrave, Mario Adorf, Charlotte Bradley, Peter Capaldi. (121 min. ca.)
Copenaghen.
Smilla Jasperson (Ormond), una ricercatrice dei ghiacci nata in
Groenlandia, finisce per indagare sul presunto - per lei - omicidio
di Isaiah, un bambino che vive nel suo stesso palazzo e a cui si era
affezionata. Anche se le autorità e i medici confermano la caduta
dal tetto come causa di morte del piccolo, lei non ci crede. E a
ragione. Isaiah era coinvolto suo malgrado in una cosa più grande di
lui che aveva a che fare proprio con i ghiacciai di Gela Alta in
Groenlandia. A lei si affiancherà il suo vicino (Byrne).
Tratto
dall'omonimo best seller di Peter Høeg, è un thriller e dramma (con
una punta di sentimentale) molto affascinante per le atmosfere,
l'ambientazione, la trama in sé.
Ed anche per quella freddezza
necessaria e quella durezza che hanno certe immagini e argomenti che
vengono sbattute in faccia senza tante moine allo spettatore (un po' nello stile di Uomini che odiano le donne).
Anche il cast è in
parte. Julia Ormond - che allora stava vivendo il suo periodo d'oro è
perfetta per la parte. Determinata e brusca ma al contempo fragile e
sensibile. Lei riesce a far trasparire con naturalezza tutte queste
sfumature. E nelle scene più movimentate è allo stesso modo in
gamba. Ottima interpretazione. Gabriel Byrne è impeccabile come
sempre: nei ruoli ambigui ci sguazza bene, è affascinante,
carismatico. Bella scelta anche per la chimica che ha con la Ormond.
Poi ci sono altri attori altrettanto magnifici e veri miti del cinema
quali Richard Harris e Vanessa Redgrave o i bravissimi Tom Wilkinson,
Robert Loggia e Jim Broadbent che pur non avendo delle parti enormi
danno quel qualcosa in più.
Questi i pregi. I difetti purtroppo però
sono presenti e non da trascurare: seppur il ritmo sia teso, la
costruzione sembra frammentaria, didascalica e le varie coincidenze
cui si trovano di fronte i "buoni" sono telefonatissime,
forzate (davvero Smilla incappa sempre negli indizi giusti.
Sì, ha
il sesto senso, ma non è sufficiente per apparire una cosa
spontanea).
Inoltre il finale pare tirato via sempre per il motivo di
cui sopra cosicché anche i personaggi risultano stereotipati
all'inverosimile. Colpa di una regia non troppo solida probabilmente.
La colonna sonora che irrompe ad ogni momento di tensione risulta
invadente.
Un film interessante ma convenzionale, negli standard anni
'90 (con le riduzioni dei romanzi senza troppa originalità), gestito un po' male.
Da
vedere per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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