sabato 4 giugno 2016

Il senso di Smilla per la neve di Bille August, thriller tratto dal famoso best seller di Peter Høeg. Ben recitato, ma parecchio didascalico, frammentario e convenzionale

Oggi vi voglio parlare di un film ormai di parecchi anni fa. Un thriller tratto da un libro di successo internazionale.
Mi riferisco a Il senso di Smilla per la neve di Bille August.
Ecco la recensione:





Il senso di Smilla per la neve (Smilla's Sense of Snow) di Bille August del 1997. Con Julia Ormond, Gabriel Byrne, Richard Harris, Jim Broadbent, Tom Wilkinson, Robert Loggia, Vanessa Redgrave, Mario Adorf, Charlotte Bradley, Peter Capaldi. (121 min. ca.)
Copenaghen. Smilla Jasperson (Ormond), una ricercatrice dei ghiacci nata in Groenlandia, finisce per indagare sul presunto - per lei - omicidio di Isaiah, un bambino che vive nel suo stesso palazzo e a cui si era affezionata. Anche se le autorità e i medici confermano la caduta dal tetto come causa di morte del piccolo, lei non ci crede. E a ragione. Isaiah era coinvolto suo malgrado in una cosa più grande di lui che aveva a che fare proprio con i ghiacciai di Gela Alta in Groenlandia. A lei si affiancherà il suo vicino (Byrne). 















Tratto dall'omonimo best seller di Peter Høeg, è un thriller e dramma (con una punta di sentimentale) molto affascinante per le atmosfere, l'ambientazione, la trama in sé. 
Ed anche per quella freddezza necessaria e quella durezza che hanno certe immagini e argomenti che vengono sbattute in faccia senza tante moine allo spettatore (un po' nello stile di Uomini che odiano le donne). 
Anche il cast è in parte. Julia Ormond - che allora stava vivendo il suo periodo d'oro è perfetta per la parte. Determinata e brusca ma al contempo fragile e sensibile. Lei riesce a far trasparire con naturalezza tutte queste sfumature. E nelle scene più movimentate è allo stesso modo in gamba. Ottima interpretazione. Gabriel Byrne è impeccabile come sempre: nei ruoli ambigui ci sguazza bene, è affascinante, carismatico. Bella scelta anche per la chimica che ha con la Ormond. Poi ci sono altri attori altrettanto magnifici e veri miti del cinema quali Richard Harris e Vanessa Redgrave o i bravissimi Tom Wilkinson, Robert Loggia e Jim Broadbent che pur non avendo delle parti enormi danno quel qualcosa in più. 
Questi i pregi. I difetti purtroppo però sono presenti e non da trascurare: seppur il ritmo sia teso, la costruzione sembra frammentaria, didascalica e le varie coincidenze cui si trovano di fronte i "buoni" sono telefonatissime, forzate (davvero Smilla incappa sempre negli indizi giusti. 
Sì, ha il sesto senso, ma non è sufficiente per apparire una cosa spontanea). 
Inoltre il finale pare tirato via sempre per il motivo di cui sopra cosicché anche i personaggi risultano stereotipati all'inverosimile. Colpa di una regia non troppo solida probabilmente. 
La colonna sonora che irrompe ad ogni momento di tensione risulta invadente. 
Un film interessante ma convenzionale, negli standard anni '90 (con le riduzioni dei romanzi senza troppa originalità), gestito un po' male. 
Da vedere per curiosità. Consigliato a metà. 


Voto: **1/2





Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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