Mi riferisco a Alla ricerca di Vivian Maier di John Maloof e Charlie Siskel.
Ecco la recensione:
Alla ricerca di Vivian Maier (Finding Vivian Maier) di
John Maloof e Charlie Siskel del 2013. Documentario che racconta di
come il giovane storico John Maloof sia venuto a contatto con il
materiale (quasi totalmente non sviluppato) di una talentuosissima
fotografa di nome Vivan Maier. Viaggi in Francia per scoprire dove
viveva - e ancora abita - qualche suo parente, interviste ai quelli
che erano stati i bambini a cui aveva fatto da tata. Perché sì, lei
si guadagnava da vivere lavorando o come donna delle pulizie o come
baby-sitter (mansione che la lasciava libera di andare in giro e
fotografare le persone - da consumata ritrattista - e i vari soggetti principalmente nelle
strade).
Il quadro che ne viene fuori è quello di una donna acuta,
che sapeva cogliere il momento mediante lo scatto fotografico, ma
anche stramba, meticolosa (collezionava di tutto, soprattutto
giornali con notizie di cronaca nera), fissata e un po' disturbata
(anche per come trattava i bambini che teneva). Forse è proprio
quella sua bizzarria, questo modo brusco e misterioso di rapportarsi
con gli altri (spesso firmava e faceva affari con un cognome diverso.
Smith, ad esempio) ad averle in qualche modo impedito di pubblicare -
o perlomeno di mostrare a chi di dovere - le sue opere.
Il
quantitativo di foto che sono state sviluppate recentemente negli
scorsi anni è imbarazzante. E tutte - o in gran parte, a quanto si è
capito - notevoli.
Il documentario non è pedante, non si ripete
troppo come accade di frequente con questo genere, bensì si addentra
piano piano, facendoci vedere gli scatti, spezzoni di filmini
casalinghi (nei quali compare anche lei. Anche in molte foto è
presente anche per mezzo di autoscatto), registrazioni audio su cassetta.
È ben articolato e conserva
dall'inizio alla fine quella sottile tensione da giallo.
Pur essendo
di fattura piuttosto standard e schematico, è incisivo, conciso e
riesce ad incuriosire lo spettatore, spingendolo a voler saperne di
più, a voler conoscere altri artisti - famosi - a lei affini. Perché
lei era un'artista. Inconsapevole (più o meno), ma pur sempre
un'artista.
Un documentario affascinante (non stupisce che abbia
ricevuto tanti premi e altrettante nomination). Da vedere.
Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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