Mi riferisco a Mission: Impossible di Brian De Palma.
Ecco la recensione:
Mission: Impossible di Brian De
Palma del 1996. Con Tom Cruise, Jon Voight, Emmanuelle Béart, Henry
Czerny, Jean Reno, Ving Rhames, Kristin Scott Thomas, Vanessa
Redgrave, John McLaughlin, Rolf Saxon, Karel Dobry, Richard D. Sharp,
Emilio Estevez, Dale Dye. (110 min. ca.)
Ethan Hunt (Cruise), fa parte della
Impossible Mission Force, una sezione della CIA che svolge, per
l'appunto, missioni pericolosissime. Insieme al suo gruppo guidato
dal capo di mezza età Jim Phelps (Voight), sposato con la giovane
Claire (Béart), va a Praga. Ma lì succede l'impensabile. Muoiono
tutti, tranne lui e Claire. Presto si accorgerà che le cose non sono
come sembrano.
Primo capitolo della fortunatissima saga di
spionaggio/azione (arrivata a quattro sequel) tratto dalla famosa
serie tv anni '60.
Ritmo, tensione, trama arzigogolata, qualche colpo
di scena (subodorato) qua e là e personaggi alquanto stereotipati.
Il cast è in gamba. Jon Voight è bravo, ma Tom Cruise dimostra di
essere pienamente a suo agio in questo genere di pellicole. Vanessa
Redgrave (come la "M" di James Bond) dà quel tocco di
classe in più. Famosa e parodiata innumerevoli volte la scena del
protagonista calato con una corda, in bilico, con la famosa goccia di
sudore che, se fosse caduta, avrebbe attivato l'allarme. Tom Cruise
aveva interpretato una scena del genere, arrampicato sul soffitto,
già ne Il Socio* e anche lì era stato credibile, davvero
impeccabile.
Ormai cult anche la sequenza - che lascia senza fiato -
del tunnel, con l'elicottero a pezzi che si avvicina a pochi
millimetri dalla gola di Ethan inchiodato al treno che si è fermato
di colpo (col macchinista che sviene dallo spavento).
Il finale con
l'inevitabile cliffhanger che riprende una scena iniziale, risulta
prevedibile nonché telefonato.
Nonostante ciò, è un film che
funziona, ha dei momenti di impatto e di forte suspense. Di puro
intrattenimento (puro stile anni '90), è girato con criterio da un
De Palma che sa misurarsi anche con i blockbusteroni sapendoci
metterci dell'ironia e un tocco di mistero. Il montaggio fa il resto.
Il tema portante è lo stesso della sigla, composto da Lalo Schifrin,
ma la colonna sonora ha anche brani di Danny Elfman.
Da vedere.
Consigliato.
*Mia recensione
Voto: ***
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Segnò il passo dei nuovi action. Il secondo invece introdusse la tamarragine.
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