Mi riferisco a Mississippi Burning - Le radici dell'odio di Alan Parker.
Ecco la recensione:
Mississippi Burning - Le radici
dell'odio (Missippi Burning) di Alan Parker del 1988. Con Gene Hackman, Willem
Dafoe, Frances McDormand, Brad Dourif, Ronald Lee Ermey, Michael
Rooker, Gailard Sartain, Stephen Tobolowsky, Pruitt Taylor Vince.
(128 min. ca.)
Contea di Jessup, Mississippi, 1964. Rupert Anderson (Hackman) e il
suo capo Alan Ward (Dafoe), sono due agenti dell'FBI (diretta da
Hoover) che indagano sulla scomparsa di due attivisti per i diritti
degli afroamericani e un ragazzo di colore. Scopriranno subito la
concatenazione tra il Ku Klux Klan e la polizia locale che ha chiesto
loro di farli fuori. Le loro ricerche metteranno in pericolo la
stessa comunità afroamericana e chi, come la moglie del vicesceriffo
Clinton Pell, cerca di ammettere la verità.
Interessante thriller e
dramma molto crudo (non risparmia sulla violenza), che racconta un
periodo di progresso per le persone di colore. Progresso che in
quella parte degli Stati Uniti ancora non vedeva luce (e spesso
continua non vederne neanche oggi). Girato magistralmente, molto
suggestivo per la costruzione e descrizione dei luoghi che trasudano
povertà, ignoranza e paura e interpretato in modo impeccabile da
tutti gli attori, in particolare dai protagonisti: un Gene Hackman
impertinente e ridanciano ma con i nervi saldi, un Willem Dafoe qui
in uno dei pochi suoi ruoli da "buono" ma determinato
(recitazione molto misurata) e una Frances McDormand già allora
espressiva e carismatica (ma anche lo spiritato Dourif è sempre
piacevole).
Certe scene sono indimenticabili e agghiaccianti per il
susseguirsi di scoppi di cattiveria sempre più efferati.
Anche se i
nomi sono stati cambiati e la vicenda è romanzata, la fonte
d'ispirazione è una storia realmente accaduta. In effetti tutto è
realizzato in modo molto verosimile, seppur con altrettante trovate
narrative, di messa in scena - nonché il rapporto tra Anderson e
Ward o Anderson e la signora Pell - e di dialoghi palesemente di
finzione. Eppure c'è un garbo, un gusto e un'intelligenza nel
mostrare gli avvenimenti da renderlo sia una pellicola di puro
intrattenimento che una storia da far conoscere assolutamente.
Davvero convincente.
Un film che dovrebbe essere proiettato nelle
scuole per capire da dove nasce l'odio (azzeccato il sottotitolo
italiano) e il razzismo e che cosa hanno scatenato certe
organizzazioni, nonché ripercorrere un periodo conosciuto da
un'altra angolazione.
Emozionante, ben fatto, coinvolgente, diretto.
E che meraviglia i canti spirituals!
Da vedere assolutamente (meglio
se in lingua originale). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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