Mi riferisco a The Judge di David Dobkin.
Ecco la recensione:
The Judge di David Dobkin del
2014. Con Robert Downey Jr., Robert Duvall, Vera Farmiga, Vincent
D'Onofrio, Billy Bob Thornton, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton
Meester, Ken Howard, David Krumholtz, Balthazar Getty, Denis O'Hare,
Grace Zabriskie, Sarah Lancaster, Emma Tremblay. Indiana. (141 min. ca.)
L'anziano
giudice Joseph Palmer (Duvall) appena rimasto vedovo, viene accusato
di omicidio di un uomo che aveva condannato lui stesso per lo stupro
e l'uccisione di una ragazza del posto. Dopo tentativi vani con
l'imbranato avvocato C.P. Kennedy (Shepard), decide di affidarsi
completamente (pur con parecchi scontri) al figlio Hank (Downey Jr.)
che ha rivisto dopo anni per il funerale della moglie. Sarà
l'occasione per riunire la famiglia (malato di tumore, gli rimane
poco da vivere) e per Hank di ritrovare la vecchia fiamma Samantha
Powell (Farmiga) e recuperare i rapporti con i fratelli Glen
(D'Onofrio) e Dale (Strong).
Un legal drama che di giallo e
procedural ha poco o niente ed è soltanto il pretesto per raccontare
una storia familiare e del rapporto complicato tra padre e figlio.
Tutto ben fatto e ben orchestrato ma si cade in troppi espedienti
strappalacrime (già il fatto che Dale, il figlio ritardato di
Joseph, adoperi sempre la cinepresa e vengano mostrati i filmati
vecchi con la famiglia felice dovrebbe far pensare), troppo
smaccatamente finti.
Ciò si contrappone invece ad un buon caso che
avrebbe dovuto essere seguito con più attenzione e che invece viene
presentato non in maniera completa, saltando anche varie e
interessanti fasi e soprattutto ad alcune scene di un realismo anche
troppo sfacciato e a siparietti ripetuti un po' di pessimo gusto.
Poi
il cliché dell'avvocato smarrito che prende una sbandata brevissima
per quella che potrebbe essere sua figlia, la nipotina che vede per
la prima volta il nonno e quest'ultimo che con lei da burbero diventa
mansueto e dolce sono cose che ormai sono abusate: in questo caso
invece che far lacrimare fanno riflettere sulla mancanza di
originalità e sulla poca solidità della sceneggiatura.
Un gran cast
(perché tutti gli attori sono in gamba) sprecato. Robert Duvall
davvero molto convincente nel ruolo di un uomo severo ma giusto,
onesto. Robert Downey Jr. è sempre molto bravo nei ruoli da spavaldo
ma persona al contempo profonda. Dà delle piccole sfumature al suo
personaggio e lo arricchisce. Bravo davvero. Gli altri fanno poco a
dire il vero e anche il sempre caustico e acuto Billy Bob Thornton è
relegato in un angolo. Identica cosa per D'Onofrio e O'Hare. Bello
ritrovare la Zabriskie. Vera Farmiga è invece come al solito bravissima ma
anche lei ha un ruolo un po' superficiale.
Un film ibrido dalla
fattura televisiva (ma la HBO fa di meglio) che non sa quale strada
prendere e ha un finale corretto ma scontato.
Da vedere quasi
esclusivamente per le prove attoriali dei due protagonisti.
Consigliato a metà. Una piccola delusione.
Voto: **1/2
Il trailer:
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