Mi riferisco ad Anime Nere di Francesco Munzi.
Ecco la recensione:
Anime Nere di Francesco Munzi del
2014. Con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna
Ferruzzo, Giuseppe Fumo, Barbora Bobulova, Aurora Quattrocchi, Paola
Lavini. (103 min. ca.)
La storia di una famiglia - invischiata con l'ndrangheta
dell'Aspromonte - composta da tre fratelli. Luigi (Leonardi) fa il
trafficante di droga, Rocco (Mazzotta) abita a Milano con la moglie
Valeria (Bobulova) e una figlia. Luciano (Ferracane) è rimasto in
Calabria e fa l'allevatore e non vuole più saperne degli sporchi
giri. Suo figlio Leo (Fumo) è un ventenne un po' bulletto che si
mette contro un clan mafioso sparando contro le vetrate di un bar e
innescherà una guerra.
Tratto dal romanzo omonimo di Gioacchino
Criaco - e presentato con successo di critica e pubblico alla scorsa
Mostra del Cinema di Venezia -, è uno spaccato realistico di una
famiglia con il destino già segnato di chi nasce in quei posti e che
volente o nolente deve fare i conti con la malavita.
Due figure
sembrano essere un attimo diverse dalle altre (anche se destinate
comunque a soccombere): Luciano e Valeria. Il primo è il punto di
vista interno, delle dinamiche interne (anche se vorrebbe tirarsene
fuori), mentre la seconda (come ha spiegato la stessa Bobulova in
un'intervista) è un po' un terzo occhio, un punto di vista esterno
che guarda le cose in maniera più lucida e il pubblico non può che
provare empatia ed identificarsi.
Girato in modo impeccabile,
mostrando la bellezza selvaggia ma anche la desolazione di quegli
ambienti molto chiusi, molto decadenti e lasciati a se stessi (anche
le stesse abitazioni sembrano cupe o malmesse, trascurate).
La
sceneggiatura è potente, solida, senza troppi fronzoli perciò
diretta, con dialoghi e situazioni verosimili. Gli attori tutti in
parte e davvero in gamba (alcuni sconosciuti, altri di teatro. Tra i
più famosi Barbora Bobulova si conferma sempre più brava). Tutto è
impeccabile.
Se la trama sa di già visto e sentito, è ma messa in
scena ad essere convincente, senza sbavature.
La violenza è
funzionale.
Un film veramente lodevole, coinvolgente (nonostante i
sottotitoli, che non disturbano) ed inquietante.
Una tragedia (anche di un padre che vorrebbe tutelare il figlio da un ambiente spietato) che
ricorda, in piccolo, quella dei classici (Il Padrino ad
esempio). Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento