domenica 15 marzo 2015

Il signore delle mosche di Peter Brook, fedele al romanzo omonimo di William Golding, è un film inquietante e suggestivo con ambientazioni perfette e interpreti azzeccati

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa tratto da un romanzo, un classico della letteratura moderna.
Mi riferisco a Il signore delle mosche di Peter Brook.
Ecco la recensione:





Il signore delle mosche (Lord of the Flies) di Peter Brook del 1963. Con James Aubrey, Tom Chapin, Hugh Edwards, Roger Elwin, Tom Gaman. (92 min. ca.)
Un aereo che trasporta dei ragazzini inglesi in salvo dalla guerra precipita in un'isola deserta. Sopravviveranno dandosi all'inizio delle regole, ma piano piano diventeranno un branco di selvaggi. Tra di loro c'è Ralph (Aubrey) che all'inizio sarà il capo del gruppo ma che poi verrà sottomesso dal cacciatore Jack (Chapin). Il grassoccio Piggy (Edwards) diventerà amico di Ralph ma anche oggetto di scherno. 




























Tratta dal romanzo omonimo di William Golding, girato interamente in Puerto Rico, è una pellicola inquietante e affascinante al contempo, molto fedele al libro (sono davvero pochissime le differenze) anche nella creazione delle atmosfere e delle suggestioni, ne cattura l'essenza. 
Rappresenta benissimo quella che, nel suo piccolo, è la società adulta con i bambini che giocano a fare i grandi e alla fine diventano esattamente senza scrupolo come loro. Inoltre l'istinto di sopravvivenza prevale proprio sul gioco iniziale cosìcché anche la solidarietà verrà meno. 
La regia all'inizio non sembra molto incisiva ma man mano che passa il tempo convince dando vita ad un film di avventura/thriller e quasi horror perfetto. 
Anche i giovani attori all'inizio sembrano un po' macchinosi e finti (anche nel modo di parlare) ma successivamente sembrano entrare perfettamente nei personaggi. 
Bella fotografia in B/N, belle le musiche di Raymond Leppard. 
Una pellicola coerente e con un finale perfetto e probabilmente anche più incisivo di quello del romanzo di Golding: lì infatti i tempi erano molto più lunghi e dilatati mentre la fine arriva all'improvviso, quasi come se l'autore avesse voluto portare a termine in fretta e furia l'opera. 
Essendo qui i tempi molto più veloci e condensati, il risultato è convincente. 
Un film piacevole da vedere assolutamente (magari dopo aver letto il libro). Consigliatissimo.


Voto: ***1/2







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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