Mi riferisco a La macchia umana di Robert Benton.
Ecco la recensione:
La macchia umana (The Human Stain) di Robert
Benton del 2003. Con Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Ed Harris, Gary
Sinise, Wentworth Miller, Jacinda Barrett, Harry Lennix, Clark Gregg,
Anna Deavere Smith, Lizan Mitchell, Kerry Washington, Phyllis Newman,
Margo Martindale. (106 min. ca.)
Coleman Silk (Hopkins), ebreo, insegna letteratura
in una Università del New England. Viene licenziato con l'accusa di
aver pronunciato una parola razzista nei confronti di due studenti.
La moglie non regge quel dolore, quell'ingiustizia e muore.
Successivamente Coleman va a conoscere il solitario scrittore Nathan
Zuckerman (Sinise), chiedendogli di scrivere un libro su di lui, sui
fatti accaduti, diventando così molto amici. Nel frattempo però
comincia una relazione con Faunia Farely (Kidman), una giovane donna
ignorante dal passato traumatico e con un ex marito violento (Harris)
che continua a perseguitarla. Anche per questa vicenda Coleman si
ritroverà calunniato.
Tratta dall'omonimo romanzo di Philip Roth
(Nathan Zuckerman è una specie di alter ego), è una pellicola
drammatica con una venatura pseudo-erotica che parla di pregiudizi -
ovviamente di razzismo - nonché della solitudine causata da questi.
Ma soprattutto di due anime (altrettanto sole) che riescono
finalmente a liberarsi nella loro imperfezione e non possono più
nascondere i segreti portati dietro da anni. (È presente tuttavia un'incongruenza: se Coleman ha rivelato il suo passato solo a Faunia, come può Zuckerman sapere tutto e parlarne come narratore onniscente?)
Il protagonista ha
imparato più di chiunque altro a vivere nella menzogna, a non dire
delle verità essenziali anche a chi gli stava accanto.
Le tematiche
sono complesse, interessanti, di enorme fascino. Peccato che il tutto
non sia convincente.
La trama è rappresentata in maniera sfuggente,
superficiale: non scava mai in profondità, rimanendo fredda come il
ghiaccio della scena finale. C'è inoltre poca verve e il risultato è
scialbo.
Gli attori poi sono fuori parte. Hopkins è - pur bravo -
imbolsito, poco credibile. Nicole Kidman, in un ruolo inconsueto, è
sì magnetica ma anche lei senza grinta. Ed Harris è sprecatissimo.
Gary Sinise è monoespressivo. Wentworth Miller è forse il più
adatto, ma anche lui soccombe tra i flashback. Colpa probabilmente di
una regia poco di polso (gli attori hanno detto che Benton è un
regista che accetta la collaborazione con loro - in effetti Kramer contro Kramer è memorabile per le improvvisazioni di Dustin Hoffman -: invece dovevano
essere diretti con più decisione, senza troppe concessioni in questo
caso, poiché - in questo particolare caso, con dei temi così
delicati - si è persa la poetica, quello sguardo e quella coerenza
che avrebbe dovuto avere).
La sceneggiatura è discreta, ma altresì
poco curata, come il resto. Il montaggio decostruito non basta a farlo migliorare.
Un vero peccato perché i risvolti quasi
da thriller sarebbero stati avvincenti.
Un film mediocre.
Da vedere
per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **/**1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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