Mi riferisco a The Normal Heart di Ryan Murphy.
Ecco la recensione:
The Normal Heart di Ryan Murphy
del 2014. Con Mark Ruffalo, Matt Bomer, Taylor Kitsch, Jim Parsons,
Alfred Molina, Julia Roberts, Joe Mantello, BD Wong, Jonathan Groff,
Stephen Spinella, Finn Wittrock, Denis O'Hare, Corey Stoll, Danielle
Ferland, Frank de Julio. (133 min. ca.)
1981, New York. Ned Weeks (Ruffalo),
scrittore omosessuale, comincia a vedere morire poco a poco alcuni
amici di uno strano virus (HIV) che procura anche evidenti macchie
rosse sulla pelle (sarcoma di Kaposi) e ne legge un articolo sul
giornale. Mettendosi in contatto con la dottoressa Emma Brookner
(Roberts) - in sedia a rotelle a causa della poliomielite - viene
convinto a parlarne, a diffondere di più la notizia di questa
malattia e fare in modo di avere delle donazioni dalle istituzioni
per poter continuare la ricerca e sperimentare delle cure. Insieme a
Bruce (Kitsch), Tommy (Parsons) ed altri fonderà l'organizzazione
"Gay Men's Health Crisis". Cercherà di non farsi prendere
dallo sconforto e lottare ancor di più per la causa anche quando il
suo compagno Felix Turner (Bomer), giornalista del New York Times
sarà colpito dall'AIDS.
Film tv targato HBO dal sapore anni '80/'90
per scrittura (di Larry Kramer, autore dell'omonima opera teatrale
del 1985. Perciò nulla è casuale e tutto molto coerente) e stile
(quindi l'evocazione e la suggestione degli ambienti e delle
atmosfere sono molto azzeccate) che affronta un tema importantissimo
forse non in modo così approfondito ma facendoci vedere la battaglia
di un uomo contro il menefreghismo (volontario) e all'ottusità dei politici al
potere.
Bravo ma un po' manicheo Mark Ruffalo, un po' macchietta e
poco spontaneo Jim Parsons. Bravissimo, davvero molto credibile e
struggente Matt Bomer (vincitore di un Golden Globe) e Julia Roberts,
convincente e decisa come non mai. Alfred Molina fa la sua parte.
Come detto, le immagini sono
evocative (i paragoni con Philadelphia, soprattutto per
quanto riguarda le scene dei balli o con Dallas Buyers Club* - c'è anche Denis O'Hare che lì interpretava un medico -,
seppur meno duro di quest'ultimo, non sono così sbagliati): alcune
danno proprio i brividi, coinvolgono e fanno pensare.
Alcune sequenze
sono piazzate e create a tavolino apposta per far commuovere e rovina
quel clima realistico e un po' freddo che sarebbe servito per farne
una pellicola di denuncia.
Ed il finale non dà troppe risposte se
non nelle spiegazioni presenti nei titoli di coda.
Colonna sonora
meravigliosa.
Nonostante alcuni difetti, dunque, rimane un film ben
fatto e sensibile.
Un ottimo prodotto televisivo (l'HBO è sempre una garanzia in
effetti e anche per l'impegno su argomenti sociali).
Da vedere.
Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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