martedì 22 luglio 2014

Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet. Il regista de Il favoloso mondo di Amélie realizza un film contro la guerra nel suo solito stile bizzarro e ancora una volta con la dolce Audrey Tautou

Oggi voglio parlarvi di un film che mi ha qua e là deluso nonostante le buone intenzioni ma che comunque trovo godibile.
Mi riferisco a Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet.
Ecco la recensione:





Una lunga domenica di passioni (Un long dimanche de fiançailles) di Jean-Pierre Jeunet del 2004. Con Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Dominique Pinon, Clovis Cornillac, Marion Cotillard, Jodie Foster. (134 min. ca.)
Mathilde (Tautou), ragazza rimasta zoppa per la poliomielite, durante e dopo la prima guerra mondiale, cerca notizie del suo fidanzato partito per il fronte (Ulliel) e non si arrende anche se le viene detto più volte che probabilmente è morto e se gli indizi che raccoglie anche da un'altra donna che si è vendicata della morte del suo uomo e di altri compagni uccidenti degli ufficiali (Cotillard) non sono incoraggianti. Riuscirà a ritrovarlo anche se affetto da amnesia. 




























Film contro le brutture della guerra raccontato con lo stile consueto del regista de Il favoloso mondo di Amélie: perciò bizzarro, strano, con molto senso dell'umorismo e poetico. 
Riesce ad attrarre per per la sua semplicità e per l'abilità del regista (anche sceneggiatore) di fondere vari generi e nel destreggiarsi in una trama più complicata di quanto si può immaginare. 
Scene di trincea, in campagna con una bella fotografia che vira sul giallo quando si vede la protagonista e fredda (sul grigio/azzurro) durante i flashback della guerra. 
Brava e tenera la Tautou (un po' "Amélie" ma in modo più contenuto), simpatici e in parte gli altri personaggi (appare, in poche scene anche Jodie Foster!). 
Musiche di Badalamenti (che si rifà a quel tipo di sonorità francesi adatte al contesto). 
Pellicola che potrebbe risultare a volte anche troppo particolare e surreale (potrebbe infastidire anche la tendenza del regista a ripetersi e a fare il verso a se stesso) ma che prende, coinvolge. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***












Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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