lunedì 14 luglio 2014

Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella, film argentino che mescola thriller e sentimenti con grande sensibilità. Vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero del 2010. Ottimi gli interpreti

Oggi voglio parlarvi di un film piuttosto recente che mi ha sorpreso per l'intelligenza e la sensibilità e con alcune scene girate divinamente.
Mi sto riferendo a Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella.
Ecco la recensione:





Il segreto dei suoi occhi (El secreto de sus ojos) di Juan José Campanella del 2009. Con Ricardo Darín, Soledad Villamil, Pablo Rago, Javier Godino, Guillermo Francella. (127 min. ca.)
Benjamín Esposito (Darín), un agente dei tribunali federali, prende a cuore un caso di stupro e omicidio di una giovane che ha lasciato il suo giovane sposo innamoratissimo (Rago), solo e incapace di farsene una ragione altrettanto (lo andrà a cercare per un anno). Dopo venticinque anni le cose in un modo o nell'altro si risolveranno e Benjamín riuscirà a dichiarare il suo amore, ricambiato, al suo capo Irene Menéndez Hastings che aveva abbandonato per scappare dagli aguzzini che hanno amazzato il suo migliore amico nonostante avesse capito che anche lei provava dei sentimenti per lui.


























Film dalla trama semplice ma realizzato in modo originale con continui flashback (che però non appesantiscono l'opera e si integrano bene) e molti colpi di scena che tengono lo spettatore sempre in tensione. Tutto è in funzione alla vicenda personale del protagonista (un bravissimo Riccardo Darín) e al suo amore soffocato dagli eventi che gli si mettevano contro (il fidanzamento di lei - molto, molto espressiva e carismatica la Villamil -, la fuga dalla città). 
Il regista è bravissimo a catturare gli sguardi con primi e primissimi piani. Da menzione speciale la scena della cattura dell'assassino (Godino) allo stadio, girata l'uso magistrale e creativo della camera digitale. Bella anche quella dell'interrogatorio. Fotografia dai colori caldi.
Una pellicola che potrebbe apparire un po' macchinosa e per qualche verso fredda ma che invece regala anche istanti emozionanti e commoventi (non soltanto il finale, ma anche la scena della stazione: straziante e dolcissima) ed è di rara sensibilità. 
Vincitore dell'Oscar come Miglior Film Straniero, meritatamente, è un piccolo gioiellino dai ritmi lenti e riflessivi, mai noioso, da gustarsi con tranquillità (essendo ad incastri è obbligatorio seguire passo passo enza perdersi neanche un particolare). 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ***1/2










Il trailer:

 







Voi l'avete visto? Che ne pensate?












 
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