Mi sto riferendo a La vita di Adele di Abdellatif Kechiche.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, SPOILER ed IMMAGINI FORTI]:
La vita di Adele - Capitoli 1 & 2 (La Vie d'Adèle - Chapitres 1 & 2) di Abdellatif
Kechiche del 2013. Con Adèle Exarchopoulos, Léa Seydoux, Salim
Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Benjamin Siksou,
Mona Walravens, Jeremie Laheurte, Alma Jodorowsky, Sandor Funtek.
(180 min. ca.)
Adele è una graziosa adolescente che frequenta un liceo classico
della provincia francese. E' molto confusa sulla sua identità
sessuale: prova ad avere una storia con Thomas (Laheurte), un ragazzo
della sua scuola un anno più grande di lei ma non funziona. Invece
funzionerà per qualche tempo la sua relazione con la pittrice Emma
(Seydoux). Finirà perché proprio Adele (diventata maestra d'asilo),
in un momento di solitudine, la tradisce più volte con un suo
collega. Non riuscirà a dimenticarla, ma sarà obbligata.
Film
interessante - tratto dal romanzo a fumetti Il blu è un colore
caldo di Julie Maroh - che non è nient'altro che una storia
d'amore come tante. Le chiacchierate e lunghissime scene di sesso
delle due protagoniste (che sì, effettivamente potevano essere
accorciate un pochino) sono funzionali al racconto. L'intento del
regista è di mostrare una relazione sentimentale e sessuale non
soltanto senza tabù ma esattamente identica a qualsiasi altra: non
cambia niente il fatto che siano coinvolte due persone dello stesso
sesso. I rapporti sono uguali per tutti con momenti felici e
appagamento sotto ogni punto di vista e momenti di freddezza e di
distacco che si devono accettare per ciò che sono per non far finire
quello che di buono c'era.
Detto così potrebbe apparire pesante e in
qualche modo gratuito. Invece la naturalezza è uno dei punti di
forza della pellicola (dai corpi nudi in tutte le maniere ai
dialoghi). E' così realistica che lo spettatore si trova a
partecipare e ad essere coinvolto dalle vicende di Adele nonostante
le scene di cui sopra e la durata dell'opera: due ore e cinquantadue
che passano velocissime. Kechiche indugia sui particolari (il modo di
mangiare - ci sono moltissime scene di cene, pranzi, ecc... e vengono
mostrati come momenti di convivialità e corroboranti al pari del
sesso, oppure di conforto nei momenti tristi - i particolari della
bocca, di un sorriso, gli sguardi intensi): in questo è tutt'altro
che superficiale.
Bravi tutti gli attori ed in particolare,
ovviamente, le protagoniste, che si sanno donare senza alcun filtro:
non solo per quanto riguarda le scene di sesso, ma anche durante i
litigi, i vari incontri con pianti talmente veri da far male
(sappiamo che le due si sono amate sul serio ma la realtà quotidiana
le ha fatte allontanare, come qualsiasi coppia). Adèle Exarchopoulos
è in gamba pur essendo giovanissima, credibile pur avendo uno
sguardo poco sveglio e un'espressivaità un po' statica (ma per il
suo ruolo di ragazza non ancora donna del tutto va bene). Léa
Seydoux se la cava molto meglio: si vede che è più preparata, che
ha studi di recitazione alle spalle. In più ha un viso espressivo,
ha personalità.
La sceneggiatura è molto buona. Solida nonostante i
salti temporali e le scene di vita quotidiana che, in altre
occasioni, potevano risultare banali e che invece qui sono
convincenti.
Un film che probabilmente non avrebbe avuto senso se
avesse parlato di una storia etero, ma che in questo caso ne ha
soprattutto per i messaggi universali che lascia (anche
sull'accettazione di se stessi non solo del prossimo).
Sesso troppo
spinto o gratuito? Non ci si deve focalizzare soltanto su questo, c'è
ben altro.
Parla di crescita, dell'imparare dai propri errori. E'
un'opera intensa, passionale, dolorosa e vera.
Un film coinvolgente
da vedere (in lingua originale. Doppiato è osceno perché le voci
sono piatte ed infantili.
In realtà gli attori hanno delle voci
molto espressive e più "spesse" e gravi).
Consigliatissimo. (Per un pubblico consapevole e maturo).
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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