Mi riferisco a Il paziente inglese di Anthony Minghella.
Ecco la recensione:
Il paziente inglese (The English Patient) di Anthony
Minghella del 1996. Con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Willem
Dafoe, Kristin Scott Thomas, Naveen Andrews, Colin Firth, Julian
Wadham, Jurgen Prochnow, Nino Castelnuovo, Kevin Whately. (161 min. ca.)
In un
convento abbandonato in Toscana, verso la fine della seconda guerra
mondiale, Hana, un'infermiera canadese (Binoche) che ha perso il
fidanzato durante il conflitto e ha visto morire una sua amica per lo
scoppio di una mina al passaggio dell'auto, si prenderà cura di,
Almasy, un paziente particolare (Fiennes), rimasto bruciato quasi
totalmente in un incidente aereo. Questi, tramite le letture (fatte
da Hana) di Erodoto, ricorderà la sua storia d'amore travagliata con
Katherine (Scott Thomas), sposata con il lord inglese Geoffrey
Clifton (Firth). Nella casa alloggeranno anche un'ex spia canadese
(Foe) che aveva conosciuto Almasy per alcune strane vicende di
spionaggio e un artificiere indiano (Andrews), che diverrà per poco,
amante di Hana.
Storie d'amore che si intrecciano, ripicche, guerra e
spionaggio, per un film che attira, commuove forzatamente con scene e dialoghi strappalacrime e risulta
alquanto patetico.
La confezione è patinata, la regia è buona, così
come il montaggio (anche se i continui flashback - necessari a dir la
vertà - risultano macchinosi e pesanti), scenografie e ambienti
ottimi (è stato girato in Italia - in Toscana, a Forte dei Marmi,
Cinecittà e a Venezia - e in Tunisia per le scene nel deserto) e
ottima fotografia.
Pellicola molto europea. C'è da dire che in questo caso la lentezza non è un difetto (anzi, è
"riflessiva"). Anche la lunghezza è sopportabile perché
c'è abbastanza ritmo e tutto è studiato a tavolino per piacere al
pubblico. Ma il risultato finale è un "polpettone" finto
di situazioni viste e riviste (a partire dal triangolo amoroso).
Gli
attori sono bravi: su tutti Kristin Scott Thomas (che per quanto stia
antipatica alla sottoscritta, qui è molto in parte e credibile) e
come sempre la splendida Juliette Binoche (anche se l'Oscar come
Miglior Attrice Non Protagonista francamente è un po' sprecato).
Fiennes è sempre troppo arrabbiato, poco espressivo anche se il suo
è un ruolo intenso (ovviamente non è da contare quando è
tutto truccato come se fosse ustionato), Colin Firth fa il suo
dovere, Foe fa una comparsata.
Nove Oscar esageratissimi. Soprattutto
per Miglior Film e Miglior Regia che dovevano
andare obbligatoriamente a Fargo dei Coen. Per fortuna è
stata premiata la McDormand al posto della Scott Thomas, altrimenti
sarebbe stato uno scandalo bello e buono (nonostante ci fosse in lizza anche
la bravissima Brenda Blethyn di Segreti e bugie).
Un
bell'esercizio di stile "acchiappa premi" e un'opera
stilisticamente troppo classica, ridondante e "ricattatoria"
per poter essere definita capolavoro. Sopravvalutato.
Da vedere per curiosità.
Voto: *** (Sono buona, troppo)
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento