martedì 15 marzo 2016

CULT: American Gigolò di Paul Schrader, dramma/giallo in tipico stile anni '80. Con un Richard Gere perfetto protagonista e un'indimenticabile colonna sonora

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film diventato cult per molti elementi, tra cui il suo protagonista.
Mi riferisco ad American Gigolò di Paul Schrader.
Ecco la recensione:




American Gigolò (American Gigolo) di Paul Schrader del 1980. Con Richard Gere, Lauren Hutton, Hector Elizondo, Nina Van Pallandt, Bill Duke, Brian Davies. (117 min. ca.)
Julian Kay (Gere) è un gigolò conosciuto nella cerchia: bello, gentile, uno che fa sentire le donne importanti. Un giorno però viene coinvolto nell'omicidio a sfondo violento/sessuale (con furto dei gioielli) della signora Rheyman. Tutto conduce a lui, non ha un alibi. Intanto però frequenta Michelle Stratton (Hutton), la moglie di un senatore... 




















Dramma/giallo con intreccio sentimentale diventato vero e proprio cult: famosissime le scene in cui Julian prova gli abbinamenti dei completi Armani cantando e ballicchiando in camera da letto. Grande importanza, oltre ai suddetti abiti "da lavoro" del protagonista, ha infatti la musica inconfondibile composta da Giorgio Moroder, che ha scritto anche la canzone interpretata dai Blondie - che ha avuto un successo incredibile - Call Me
La storia è palesemente telefonata, eppure, la confezione seduce, intriga. Ciò che invece è particolare è il ritmo molto cadenzato. I tempi sono dilatati e Schrader (autore sia del soggetto che della sceneggiatura) si addentra piano piano, senza fretta, nella vicenda, facendo conoscere le abitudini, i vari rituali, la vita del protagonista allo spettatore. 
Richard Gere è perfetto: il gigolò pacato, solitario, che non si può fidare di nessuno. 
Ottimi anche Bill Duke nei panni del suo "capo" Leon e Hector Elizondo nei panni del detective Sunday. Invece Lauren Hutton è piuttosto scialba e inespressiva (magari avesse interpretato il suo personaggio Meryl Streep, una delle scelte iniziali. Allora sarebbe stata veramente in gamba). 
Un film malinconico, con una tristezza di fondo e che sfodera, quando meno ci si aspetta, una tenerezza in antitesi con il tema trattato e le scene mostrate. 
Regia consapevole e intelligente. Finale un po' forzato. Tipicamente anni '80 nello stile (e nella moda), nei toni, nelle provocazioni, che essendo figlio di quel tempo, oggi appare invecchiato male e un po' distante, artificiale, sostanzialmente innocuo. 
Comunque da vedere. Consigliato. 


Voto: ***






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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