sabato 10 febbraio 2018

#Oscar2018 #AcademyAwards2018 - The Florida Project di Sean Baker, film drammatico/commedia che fa un ritratto impietoso e cinico dello squallore della vita di madri single con figli, "stipate" in uno stabilimento nell'estate torrida della Florida. Scritto e diretto benissimo, con i bambini che fanno veramente i bambini. Ottimo Willem Dafoe in un ruolo stranamente positivo

Oggi vi voglio parlare di un recente. Un film indipendente ben scritto, ben diretto e ben interpretato. Uno di quei film indie che non fanno più.
Mi riferisco a Th Florida Project di Sean Baker.
Ecco la recensione:






The Florida Project di Sean Baker del 2017. Con Willem Dafoe, Brooklynn Prince, Bria Vinaite, Valeria Cotto, Christopher Rivera, Caleb Landry Jones, Macon Blair, Karren Karagulian, Sandy Kane. (115 min. ca.)
Florida, estate torrida in un residence gestito dall'empatico manager Bobby (Dafoe), il quale si prende a cuore i suoi ospiti, quasi tutti disadattati e soprattutto madri che tirano a campare e si guadagnano da vivere facendo lavori poco raccomandabili, i cui figli si fanno traviare: piccole pesti innocenti in quel contesto così degradato. Tra queste ci sono Halley (Vinaite) e la figlioletta Moonee (Prince). 















Film drammatico/commedia che mostra la quotidianità estiva in questo stabilimento colorato: un ambiente apparentemente di vacanza ma nel quale regna lo squallore. 
Scene brevi (verosimili) montate e riprese con uno stile quasi documentaristico. Ciò che stupisce al primo impatto è che i bambini si comportano da bambini (dicono parolacce, sono vivacissimi, si comportano malissimo perché influenzati dai genitori, ma agiscono da bambini. Gli attori stessi recitano in modo naturale, senza sovrastrutture finalmente). 
Il regista riesce a descrivere bene il contesto, la desolazione con dei toni grotteschi. Tuttavia ha anche momenti di tenerezza (quando Moonee e la madre festeggiano il compleanno dell'amichetta Jancey ad esempio, oppure quando le due bimbe si divertono con poco mangiando pane e marmellata). Il finale poetico/utopico arriva all'improvviso ed è una piccola chicca. 
Come accennato, il cast è perfetto. Willem Dafoe ha un personaggio molto bello e positivo, nonostante tutto. Ed è incredibile vederlo in un ruolo da buono, lui che interpreta quasi sempre il cattivo di turno, in una pellicola che invece non è buona e rassicurante per nulla. 
Un film strano, schietto, cinico e spietatissimo che coinvolge, colpisce e diverte anche per i dialoghi dei più piccoli e alcune situazioni assurde ma geniali nella loro semplicità. 
E soprattutto un film libero: indie nel senso più puro del termine, non ripulito e corretto. 
Presentato a Cannes, avrebbe avuto e meriterebbe molto più richiamo (benché il successo potrebbe privare all'autore quella genuinità per continuare su questa strada). Speriamo che la nomination all'Oscar per Dafoe come Miglior Attore Non protagonista lo faccia scoprire a più persone possibili. 
Ottima scrittura, bella costruzione narrativa e una caratterizzazione dei personaggi impeccabile (per non parlare della fotografia peculiare). 
Da vedere senza pregiudizi e senza lasciarsi scandalizzare da scene, linguaggio e comportamenti decisamente malsani (come se non sapessimo che esistono persone che fanno una vita senza dignità). Consigliatissimo. 


Voto: ***1/2/****






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?














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