Mi riferisco a Th Florida Project di Sean Baker.
Ecco la recensione:
The Florida Project di Sean Baker
del 2017. Con Willem Dafoe, Brooklynn Prince, Bria Vinaite, Valeria
Cotto, Christopher Rivera, Caleb Landry Jones, Macon Blair, Karren
Karagulian, Sandy Kane. (115 min. ca.)
Florida, estate torrida in un residence
gestito dall'empatico manager Bobby (Dafoe), il quale si prende a
cuore i suoi ospiti, quasi tutti disadattati e soprattutto madri che
tirano a campare e si guadagnano da vivere facendo lavori poco
raccomandabili, i cui figli si fanno traviare: piccole pesti
innocenti in quel contesto così degradato. Tra queste ci sono Halley
(Vinaite) e la figlioletta Moonee (Prince).
Film drammatico/commedia
che mostra la quotidianità estiva in questo stabilimento colorato:
un ambiente apparentemente di vacanza ma nel quale regna lo
squallore.
Scene brevi (verosimili) montate e riprese con uno stile
quasi documentaristico. Ciò che stupisce al primo impatto è che i
bambini si comportano da bambini (dicono parolacce, sono vivacissimi,
si comportano malissimo perché influenzati dai genitori, ma agiscono
da bambini. Gli attori stessi recitano in modo naturale, senza
sovrastrutture finalmente).
Il regista riesce a descrivere bene il
contesto, la desolazione con dei toni grotteschi. Tuttavia ha anche
momenti di tenerezza (quando Moonee e la madre festeggiano il
compleanno dell'amichetta Jancey ad esempio, oppure quando le due
bimbe si divertono con poco mangiando pane e marmellata). Il finale
poetico/utopico arriva all'improvviso ed è una piccola chicca.
Come
accennato, il cast è perfetto. Willem Dafoe ha un personaggio molto
bello e positivo, nonostante tutto. Ed è incredibile vederlo in un
ruolo da buono, lui che interpreta quasi sempre il cattivo di turno,
in una pellicola che invece non è buona e rassicurante per nulla.
Un
film strano, schietto, cinico e spietatissimo che coinvolge, colpisce
e diverte anche per i dialoghi dei più piccoli e alcune situazioni
assurde ma geniali nella loro semplicità.
E soprattutto un film
libero: indie nel senso più puro del termine, non ripulito e
corretto.
Presentato a Cannes, avrebbe avuto e meriterebbe molto più
richiamo (benché il successo potrebbe privare all'autore quella
genuinità per continuare su questa strada). Speriamo che la
nomination all'Oscar per Dafoe come Miglior Attore Non
protagonista lo faccia scoprire a più persone possibili.
Ottima scrittura, bella costruzione narrativa e una caratterizzazione
dei personaggi impeccabile (per non parlare della fotografia peculiare).
Da vedere senza pregiudizi e senza
lasciarsi scandalizzare da scene, linguaggio e comportamenti
decisamente malsani (come se non sapessimo che esistono persone che
fanno una vita senza dignità). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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