Mi riferisco a Wonder di Stephen Chbosky.
Ecco la recensione:
Wonder di Stephen Chbosky del
2017. Con Julia Roberts, Owen Wilson, Jacob Tremblay, Izabela
Vidovic, Mandy Patinkin, Daveed Diggs, Noah Jupel, Danielle Rose
Russell, Nadji Jeter, Millie Davisd, Ali Liebert, Elle McKinnon,
Bryce Gheisar, James Hughes, Ty Consiglio, Kyle Harrison Breitkopf,
Crystal Lowe, Sônia Braga. (113 min. ca.)
August "Auggie" Pullman
(Tremblay) è un ragazzino di undici anni nato con una malformazione
facciale (Sindrome di Treacher Collins) che deve andare per la prima
volta a scuola aver ricevuto soltanto l'istruzione domiciliare: i
genitori, soprattutto la madre (Roberts), l'hanno sempre protetto per
paura che l'interazione con gli altri gli procurasse sofferenza. Ma
ora Auggie dovrà affrontare la realtà e cercare di farsi amici
anche chi lo vede come un mostro.
Commedia drammatica educativa e
toccante contro la discriminazione e il bullismo, tratta dall'omonimo
romanzo di R. J. Palacio.
Positiva, piena di vitalità e un pizzico di ironia nonostante il
tema sia così delicato e serio, colpisce anche per l'aver
rappresentato i sentimenti della sorella maggiore (una bravissima
Vidovic), messa da parte dai genitori non appena Auggie è nato
(giustamente per seguire i suoi problemi, ma chi pensa a lei?).
Tuttavia è un film anche troppo ricattatorio, che sferra colpi bassi
per commuovere e usa tutti gli elementi possibili, tutti i cliché
per far sì che lo spettatore venga travolto dalla vicenda. Niente di
male ed è ciò che ci si aspetta (inoltre di queste tematiche non si
parla quasi mai al cinema, quindi tanto di cappello), tuttavia la
sensazione è quella di prendere visione di un film per un target
circoscritto.
Se all'inizio le difficoltà sono verosimili (e chi è
stato vittima di bullismo ci si riconoscerà), poi però tutto
diventa troppo edulcorato, troppo buonista e perfino un po' irritante
ed utopico nel finale solito con applausi e "vogliamoci bene".
La colpa non è da imputare a Chbosky (che pure è sempre bravo a
ricamare storie su ragazzi in difficoltà a rapportarsi col mondo in
modo furbetto. Noi siamo infinito* insegna), quanto all'opera originale.
Rimane
comunque una pellicola ben girata, con bravi attori. Jason Tremblay
si conferma davvero sensibile: tutto truccato (la nomination
all'Oscar è piuttosto meritata, per il trucco) ma molto intenso.
Julia Roberts negli anni ha "imparato" a recitare. E bene.
La suddetta Izabela Vidovic è in gamba (ha una scena madre
appositamente per lei e, come menzionato, per far lacrimare). Owen
Wilson sembra sempre leggermente finto e sulle spine, ma come al
solito simpatico. Mandy Patinkin nel ruolo del preside comprensivo è
perfetto. Gli altri ragazzini sono in parte e credibili.
Un film da
apprezzare ma da prendere con le pinze. Sicuramente fa riflettere e
dovrebbe essere proiettato nelle scuole e soprattutto dovrebbero
vederlo i genitori con i figli per insegnar loro il rispetto degli
altri, anche per chi sembra (e basta) diverso. Consigliato.
*Mia recensione
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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