venerdì 19 maggio 2017

La Bella e la Bestia di Jean Cocteau (e René Clément), film fantastico tratto dalla famosa fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Dark/horror e molto suggestivo, ricercato visivamente. Un classicone

Oggi vi voglio parlare di un film di molti, moltissimi anni fa. Un film fantastico diretto da un grande autore. Una storia d'amore portata sullo schermo con enorme successo anche recentemente.
Mi riferisco a La Bella e la Bestia di Jean Cocteau e René Clément.
Ecco la recensione:






La Bella e la Bestia (La Belle et la Bête) di Jean Cocteau (e René Clément) del 1946. Con Josette Day, Jean Marais, Mila Parély, Nane Germon, Michel Auclair, Raoul Marco, Marcel André. (96 min. ca.)
La fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont in un classicone in B/N. 




















Film fantastico/sentimentale di grande impatto. 
Colpisce subito per la ricerca visiva, per lo stile peculiare che ha fatto la storia, per un'attenta composizione dell'immagine (di ispirazione pittorica), l'uso meraviglioso della luce e gli effetti speciali primordiali che funzionano (braccia vere che fuoriescono dalle pareti e che impugnano i candelabri, statue - anche quelle persone vere - che si muovono). 
Dark/barocco e con venature horror, cattura anche per una cattiveria di fondo, una durezza assente nelle versioni edulcorate più recenti. 
I personaggi sono realmente sgradevoli (anche Belle). Le scenografie - come già accennato - e i costumi sono stupendi e rendono. 
Il trucco decisamente meno. 
Malgrado l'impegno, e qualche volta la Bestia faccia paura, è fintissimo. I dialoghi affettati e bruschi, presi così come stanno dalla versione letteraria (come tutto il resto. Infatti troviamo più personaggi, le sorelle e il fratello di Belle che somigliano alle sorellastre di Cenerentola), risultano stucchevoli e poco credibili. La morale viene buttata in faccia allo spettatore, declamata. Inoltre, come è normale per molte pellicole - non tutte, a dir la verità - dell'epoca, ogni tanto c'è poca integrità tra scena e scena, il montaggio le ha rese fredde, non ben collegate. 
Nonostante questi piccoli difetti (per i nostri occhi da spettatori odierni), rimane un film di grande fascino, ricco di atmosfera e suggestivo al punto giusto (la colonna sonora un po' invasiva è decisamente inquietante). Clément prese il posto di Cocteau quando questi dovette curarsi una grave forma di psoriasi invalidante: in realtà non viene accreditato come regista ufficiale, ma soltanto come "aiuto").
Presentato alla prima edizione del Festival di Cannes.
Da vedere almeno per curiosità. Consigliato.


Voto: ***1/2






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











   
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