venerdì 21 aprile 2017

Regression di Alejandro Amenábar, thriller sovrannaturale interessante inizialmente che poi si accartoccia su se stesso e prende soluzioni narrative troppo semplicistiche. Cast mal diretto

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente. Un film thriller con venature horror veramente innocuo anche se diretto da un bravo regista-sceneggiatore (qui non al massimo della forma, come si può capire).
Mi riferisco a Regression di Alejandro Amenábar.
Ecco la recensione:





Regression di Alejandro Amenábar del 2015. Con Ethan Hawke, Emma Watson, David Thewlis, Lothaire Bluteau, Dale Dickey, David Dencik, Peter MacNeill, Devon Bostick, Aaron Ashmore, Aaron Abrams. (106 min. ca.)
John Gray (Dencik) è accusato di aver abusato sessualmente della figlia Angela (Watson). Il detective Bruce Kenner (Hawke) si mette subito sulla pista dei riti satanici. L'uomo confesserà, ma la strada per la verità è ancora lunga... 



























Thriller sovrannaturale con venature horror (basato su fatti realmente accaduti, dicono i titoli di testa) molto interessante inizialmente, dalle atmosfere cupe e dalla fotografia che vira su toni freddi, verdi, che potrebbe far ricordare qualche opera di Fincher (Zodiac*, Seven?) e che qui e lì sembra omaggiare il John Carpenter de Il seme della follia* (alcune inquadrature notturne lo ricordano. 
E anche il rimando alla scrittrice che crea paura e una certa isteria collettiva) o il Polanski di Rosemary's Baby (le scene dei riti), ma che in realtà non riesce né ad eguagliarle né ad avere un briciolo di quella genialità. Amenábar, il quale aveva così tanto convinto con le suggestioni e il non mostrare mai esplicitamente spiriti e fantasmi in The Others - accennandoli e basta -, qui cerca di fare altrettanto, non abbondando di effetti speciali o di immagini macabre (che pur sono presenti), non riuscendo tuttavia a metterci la stessa forza. 
La sceneggiatura in sé (scritta sempre da lui) non funziona e il finale è banale, si accartoccia su se stesso, viene anticipato e si capisce dove andrà a parare almeno un'oretta prima. 
Nulla è convincente, neppure le azioni che compiono i personaggi. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte per far tornare i conti. Ma questi non tornano. O almeno, la soluzione appare troppo semplice per come era stata posta tutta la vicenda. Una delusione. 
Il cast non è pessimo come è stato detto, ma è diretto male, non sembra crederci mai veramente. Ethan Hawke è sottotono, Emma Watson sembra sempre sull'orlo del pianto ed è fintissima, non fa provare empatia nonostante l'impegno. David Thewlis nei panni dello psicologo Kenneth Raines è sprecato, David Dencik è attonito. Dale Dickey offre forse la performance migliore ma il suo personaggio è una macchietta. E comunque tutti sembrano spaesati. 
Un film di impianto anni '90 (comprese le ingenuità) che scorre bene e coinvolge ma non spaventa, non ha la tensione adatta ad una pellicola di questo genere ed ogni colpo di scena è prevedibile come la pioggia a Pasqua. Pessimo. 
Da vedere soltanto per curiosità (e in lingua originale: il doppiaggio è agghiacciante). Sconsigliato. 


*Mie recensioni
Voto: ** 






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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