martedì 25 aprile 2017

Rabbit Hole di John Cameron Mitchell, film drammatico sull'elaborazione del lutto da parte di una coppia. Scritto e diretto sapientemente (la pièce su cui è basato ha vinto il premio Pulitzer), colpisce soprattutto per le performance attoriali. Nicole Kidman in particolare - ha ricevuto una nomination all'Oscar per questo ruolo - è eccezionale

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un film drammatico scritto, diretto ed interpretato benissimo.
Mi riferisco a Rabbit Hole di John Cameron Mitchell.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:




 
Rabbit Hole di John Cameron Mitchell del 2010. Con Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Dianne Wiest, Sandra Oh, Miles Teller, Tammy Blanchard, Jon Tenney, Giancarlo Esposito. (90 min. ca.)
Rebecca (Kidman) e Howie (Eckhart) Corbett stanno cercando di affrontare la perdita del loro figlio di quattro anni, investito da un'auto. Dopo otto mesi i sensi di colpa sono ancora lì e il dolore porterà quasi alla rottura della coppia, dal momento che hanno due modi di affrontarlo: Rebecca tenta di cancellare le tracce di Danny, Howie si aggrappa ai ricordi del passato...


























Film drammatico basato sulla pièce teatrale di David Lindsay-Abaire (che ha curato sia il soggetto sia la sceneggiatura).
Il tema delicato del lutto viene rappresentato con grande dignità. La sofferenza si sente tutta, ma la regia sapiente e piena di intelligenza e sensibilità, riesce a raggirare l'effetto ricattatorio fine a se stesso. La stessa sceneggiatura così lucida e briosa (i dialoghi sono davvero acuti) aiuta.
Certo, che poi lo spettatore verserà litri di lacrime è ovvio, ma non è invece ovvia la sincera empatia che si prova per i protagonisti: la caratterizzazione è perfetta, attenta ai dettagli e alla psicologia - anche per il fatto che devono affrontare il dolore separatamente - e gli attori scompaiono nei loro ruoli.
Tutti sono assolutamente eccezionali. Spicca però Nicole Kidman - ha anche prodotto il film con la sua casa di produzione per l'appunto, la Blossom Films - di una bravura quasi imbarazzante. La sua interpretazione è intensa, struggente, straziante, sentita in ogni parola detta, in ogni gesto, in ogni sguardo, ma al contempo spontanea, mai fuori posto o sopra le righe. Ed è così credibile che in certe scene ti strappa il cuore in mille pezzi. Una delle migliori performance della sua carriera, se non la migliore: semplicemente da applausi. La nomination all'Oscar è stata meritatissima. Aaron Eckhart è altrettanto convincente e in alcuni momenti regala una interpretazione davvero toccante, dolente. Dianne Wiest è sempre impeccabile. Qui nel ruolo della madre di Rebecca, offre una performance delicata e diretta ma ricca di sfumature. Tammy Blanchard nella parte della sorella "strana" della protagonista è ottima. Stessa cosa per Sandra Oh e soprattutto per il giovane Miles Teller (conosciuto ora soprattutto per Whiplash* di Damien Chazelle): un'interpretazione fine, misurata.
Un piccolo film realizzato benissimo, che riesce a ricreare una dimensione intima con facilità.
È presente una tenerezza che permea tutta l'opera e rende ogni cosa realistica, fatta con trasporto e amore. Ottima la colonna sonora à la Jon Brion: appropriata ma forse a tratti invadente.
Non un film perfetto o un capolavoro, ma che ha il pregio di non sembrare mero teatro filmato e, soprattutto, non è pedante e cupo (rassegnato forse, tuttavia ricco di speranza).
Perdonabili anche gli elementi più banali e prevedibili.
Da vedere. Consigliato.

*Mia recensione
Voto: ***1/2




Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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