Mi riferisco a Wiener-Dog di Todd Solondz.
Ecco la recensione:
Wiener-Dog di Todd Solondz del
2016. Con Greta Gerwig, Julie Delpy, Kieran Culkin, Zosia Mamet,
Danny DeVito, Ellen Burstyn, Melo Ludwig, Tracy Letts, Samrat
Chakrabarti, Keaton Nigel Cooke, Trey Gerrald, Connor Long, Bridget
Brown, Clara Mamet, Kett Turton. (90 min. ca.)
Quattro storie più o meno collegate
tra loro che hanno in comune un protagonista particolare: un
bassotto.
Distribuito da Amazon Studios, è una commedia drammatica cinica e spietata che parla senza mezzi termini della morte, della malattia e della tristezza non solo dell'esistenza, ma dell'America stessa. Un'America fatta di solitudine, di gente frustrata e di perdenti. Todd Solondz dimostra come sempre di avere uno sguardo acuto e puntuale sulla società e riesce a prendersi gioco dei tabù - con quello humor nero che lo caratterizza - lasciando spietato e quasi scioccato lo spettatore (sia con immagini che con i dialoghi taglienti, agghiaccianti e di una cattiveria incredibile).
Qui, più che negli ultimi due lavori dove forse era risultato meno ficcante, riesce a ritornare ai livelli degli inizi con un'opera bizzarra e originale.
Il cast è perfetto: ogni attore interpreta un ruolo a lui congeniale e che ha portato in scena spesso (anche questa è una specie di gioco-sfida da parte del regista, ma anche dal cast stesso). Ottimo nella costruzione narrativa, pur essendo per l'appunto degli episodi a sé stanti, ma ognuno racconta un piccolo mondo. E l'intermezzo con La Ballata di Wiener-Dog è surreale e divertente, quasi grottesco. Ma tutto è surreale, sospeso nella realtà eppure così immerso.
Ha un'ambientazione studiata, anche per i colori molto vivaci da commediola che però nasconde dietro l'angolo la sorpresa. Un plauso va anche ad Ed Lachman: la sua fotografia è come al solito stupefacente - ricordiamoci di Carol* di un altro Todd, Haynes - (e qui brillante in tutti i sensi). Un genio al servizio di un altro genio insomma.
Un film intelligente, anticonvenzionale, politicamente scorretto (ma sul serio), molto provocatorio ma onesto, mai consolatorio e soprattutto molto coerente rispetto agli altri lavori del regista. Qui c'è tutto Solondz, senza dubbio.
Da vedere assolutamente (preparandosi psicologicamente a venire sconquassati).
Sconsigliato ai buonisti e ai perbenisti (non parliamo poi degli animalisti). Consigliatissimo agli altri.
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento