Mi riferisco a La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson.
Ecco la recensione:
La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge) di
Mel Gibson del 2016. Con Andrew Garfield, Vince Vaughn, Sam
Worthington, Luke Bracey, Hugo Weaving, Ryan Corr, Teresa Palmer,
Rachel Griffiths, Richard Roxburgh, Luke Pegler, Richard Pyros, Ben
Mingay, Firass Dirani. (131 min. ca.)
La storia vera di Desmond T. Doss (Garfield),
obiettore di coscienza di fede avventista che ad Okinawa, durante la
seconda guerra mondiale, si oppose con tutto se stesso all'uso delle
armi. Prestando invece soccorso ai feriti, riuscì a salvare
settantacinque persone.
Film biografico/di guerra dall'impianto
classico ma con lo stile crudo tipico del regista, che non risparmia
nulla alla vista dello spettatore (sangue, arti e corpi mozzati,
corpi in diverse condizioni, ratti, ecc...).
Inizia come una semplice
biografia, alternando durante la prima ora scene di battaglia, per
l'appunto, ad altre più da polpettone amoroso. Il tutto però viene
stemperato dalla drammaticità della vicenda. La bontà di cuore del
protagonista fa commuovere durante una scena in particolare
(notturna, sempre sul campo di battaglia): dolcissima, da brividi.
Dalle sequenze di guerra eccezionali per come sono state girate, con
una verosimiglianza impressionante (visivamente ed emotivamente di
impatto), l'ultima ora è al cardiopalma, lascia senza fiato,
stremati e scossi come lo stesso Doss.
Il cast è ottimo. Andrew
Garfield (che ritroviamo anche nel ruolo del padre gesuita in Silence* di Martin Scorsese) si presta bene al ruolo di
ragazzo per bene, devoto e fermo nel suo credo. Interpretazione
sentita e toccante. Giusta la nomination all'Oscar. Vince Vaughn è
convincente nei panni del Sergente duro e severo (stereotipato, sì)
che poi si ravvede. Anche Sam Worthington ha il piglio giusto. Hugo
Weaving, nel ruolo del padre alcolizzato e violento, è in gamba,
come sempre: bravo caratterista.
Un film solido con una colonna
sonora maestosa e pomposa che si confà al genere (sa di già
sentito, ma non è un difetto) che parla di carità cristiana e di
questa figura quasi insolita e anticonformista. Potrà far storcere
il naso, potrà sembrare a tratti retorico, a tratti troppo
patriottico, ma coinvolge e appassiona come poche altre pellicole di
guerra hanno saputo fare.
Ha un ritmo sempre teso, non molla un
attimo la presa, sa bilanciare i toni senza mai sorpassare il buon
gusto. Potente e devastante. Una gran bella sorpresa.
Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
(Candidato, meritatamente, a sei
premi Oscar).
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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