Mi riferisco a (The) Breakfast Club di John Hughes.
Ecco la recensione:
Breakfast Club (The Breakfast Club) di John Hughes
del 1985. Emilio Estevez, Anthony Michael Hall, Judd Nelson, Molly
Ringwald, Ally Sheedy, Paul Gleason, John Kapelos. (97 min. ca.)
Sabato 24 marzo
1984 alla Shermer High School in Illinois, dalle 7.00 del mattino, Andy
(Estevez), Brian (Hall), John (Nelson), Claire (Ringwald) ed Allison
(Sheedy) sono costretti a rimanere bloccati in biblioteca sotto
l'occhio vigile del preside Richard Vernon (Gleason) per aver
combinato qualche bravata nei giorni precedenti. Dovranno anche
scrivere un tema piuttosto difficile: "Chi sono io?". Per i
cinque ragazzi sarà l'occasione per conoscersi meglio, fare
amicizia, confrontarsi e tirare fuori gli scheletri dall'armadio.
Commedia teen di culto che è stata citata, ripresa, parodiata ed è
stata fonte di ispirazione per altri film, serie tv (in Dawson's Creek un episodio è praticamente il suo remake) e addirittura
cartoni (nei Simpson in originale la famosa frase "ciucciami il calzino"
è "eat my pants". Nella pellicola John pronunciava: "Eat
my shorts", il cui significato è esplicito e non ha bisogno di
spiegazioni) e a quanto pare ha influenzato più di una generazione.
Cosa che appare non così strana dato l'impatto che può avere su un
adolescente. O per il tono a metà tra la commedia e il dramma, per gli
argomenti trattati, per i personaggi. Sì, ci si può identificare
con uno o con l'altro visti gli stereotipi: la snob, il
delinquentello ribelle, l'atleta per volere dei genitori, il
secchione, la "svitata" che cura poco la propria persona.
John Hughes (che ne è anche lo sceneggiatore. In seguito l'ha
trasformato anche in copione teatrale per le molte richieste di
rappresentarlo nelle scuole. E già si prestava). è riuscito a ricreare delle atmosfere
intimiste, maliconconiche e farsesche che al contempo divertono,
emozionano e fanno riflettere.
È ben girato, si fa un uso
intelligente degli spazi interni e del montaggio. Alcune scene sono
veramente memorabili. Ad esempio quando si mettono improvvisamente a
ballare o quando cercano di svignarsela dall'aula.
Gli attori sono
più che mai in parte. Credibili, espressivi. Anche loro sono
diventati "di culto", facenti parte del gruppo "brat pack" e verranno ricordati sempre e comunque per quest'opera o
per quelle (quasi esclusivamente per questa fetta di pubblico) a cui
prenderanno parte negli anni successivi. Forse ha pesantemente
influito sulla loro carriera futura, visto che dalla seguente decade hanno lavorato pochissimo se non per niente (ad eccezione
di Anthony Michael Hall e forse Estevez) e solo ogni tanto vengono menzionati per
eventi speciali come gli MTV Movie Awards o agli Oscar (proprio in
ricordo del regista appena scomparso).
Ottima ed
indimenticabile colonna sonora. Il tema principale che irrompe fin
dai titoli di testa è la canzone Dont You (Forget About Me)
interpretata dai Simple Minds.
Però diciamocelo, è un film
sopravvalutato e che ha avuto solo la fortuna di essere realizzato in
un determinato periodo e di aver lanciato una sorta di moda, quella
delle pellicole serie (o meglio delle commedie drammatiche) per
adolescenti e per aver messo in scena le frustrazioni di una
generazione (già allora!) in bilico e allo sbando, senza più
valori. Tutto ciò è stato sfruttato e sviscerato con convinzione e
lucidità ma cinematograficamente parlando non è che ci si trova di
fronte ad un capolavoro. Va preso per quello che è. Soltanto così
gli si può attribuire il giusto merito.
Inoltre va visto
assolutamente in lingua originale. Le voci sono troppo finte e
caricate (da film comico o da commedia sterile, com'era consuetudine)
e l'adattamento è ancora peggio: sono state cambiate molte battute
(che così non fanno ridere), la lettera all'inizio e alla fine in inglese
cambia, in italiano rimane uguale. E cosa più importante, per colpa
di questo scempio si perde tutta la profondità di introspezione dei
personaggi. Da rivalutare. Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Don't You (Forget About Me):
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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