Mi riferisco a Dieci inverni di Valerio Mieli.
Ecco la recensione:
Dieci inverni di Valerio Mieli
del 2009. Con Isabella Ragonese, Michele Riondino, Glen Blackhall,
Sergej Žigunov, Sergej Nikonenko, Ljuba Zaiceva, Alice Torriani,
Sara Lazzaro, Francesco Brandi, Luca Avagliano, Francesca Cuttica,
Roberto Nobile, Luis Molteni, Vinicio Capossela. (99 min. ca.)
Novembre 1999.
Camilla (Ragonese) e Silvestro (Riondino) si incontrano per caso su
un vaporetto a Venezia, città che li ospita per motivi di studio.
Lei addirittura lo ospita subito a casa sua (una vera e propria
catapecchia senza riscaldamento). Comincia così un rapporto strano,
fatto di complicità, amicizia, rancore, odio, di nuovo amicizia e
amore platonico, l'amore non ricambiato, litigi, fino all'amore vero.
Tutto questo in dieci anni, i dieci inverni del titolo.
Film - tratto
dal romanzo omonimo dello stesso Mieli - malinconico e triste fino al
culmine della vicenda piuttosto scontato ma inevitabile.
Interessante
nella costruzione degli eventi e ambientale, è un tira e molla tra
incontri e scontri un po' improbabile ma coinvolgente.
L'ambientazione di cui sopra è particolare e strana: è stata scelta
una parte di Venezia isolata quasi di fantasia (anche le riprese nei
luoghi famosi e nelle campi e calli più conosciute sono irreali,
sospese nel tempo, oniriche). Forse sono queste scelte a rendere
maggiormente affascinante l'opera che ricorda vagamente Pane e tulipani di Soldini. Per il resto anche Mosca sembra fuori dal
tempo e non parliamo delle colline di Valdobbiadene, totalmente
irriconoscibili.
La regia è forse troppo compiaciuta e volta a
strizzare l'occhio al pubblico ma sa orchestrare in modo misurato gli
ingredienti sentimentali senza superare il limite del buongusto e
della melensaggine mescolandoli con la commedia.
Un limite sono i
dialoghi un po' troppo banali ma anche molto spontanei e non troppo
artefatti.
I protagonisti sono in parte e credibili (salvo sfoggiare
una dizione finta tipica degli attori italiani): sembrano due ragazzi
normali che stanno passando dall'adolescenza all'età adulta. Molto
espressivi.
È insomma un film delicato, godibile ma anche un po'
ingenuo e ciò potrebbe essere un limite e attirare perciò un tipo
di spettatore in particolare (l'adolescente o anche il trentenne
sognatore). Suggestiva la colonna sonora composta da musica balcanica
e dal tema portante di Vinicio Capossela (che ha anche un cameo
durante una festa) Parla piano.
Da vedere (ma deve
convincere subito altrimenti perde la magia). Consigliato (meglio se
inguaribili romantici).
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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