martedì 6 maggio 2014

The Wolf of Wall Street, l'ultimo bizzarro, eccessivo, folle, divertente film di Martin Scorsese con un DiCaprio inedito

Oggi vi voglio parlare di un film molto particolare, che ha diviso pubblico e critica per il suo essere eccessivo, grottesco, per l'uso di toni non consueti per il regista.
Mi riferisco a The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese.
Ecco la recensione:




The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese del 2013. Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Jean Dujardin, Matthew McConaughey, Rob Reiner, Jon Favreau, Cristin Milioti, Jon Bernthal, Kyle Chandler, Spike Jonze, Joanna Lumley, Jordan Belfort. (180 min. ca.)
Tratto dall'autobiografia di Belfort è la storia di di Jordan (DiCaprio) che nel 1987 diventa apprendista broker a Wall Street sotto la "guida" di Mark Hanna (McConaughey). Dopo pochissimo tempo la Borsa crolla e viene licenziato. Così decide di mettere a frutto tutto quello che ha imparato e di mettersi in proprio per fare più soldi possibili. Aiutato dal folle amico Donnie (Hill) e una manciata di pezzenti, riuscirà a fondare la Stratton Oakmont. Ma negli anni comincerà a pagare per tutti gli illeciti fatti e avrà l'FBI (in particolare verrà seguito da Patrick Denham, Chandler) alle calcagna. 








Grottesco, esagerato, folle, eccessivo, volgare, caciarone, divertente, dissacrante e dai tempi lunghissimi, è un film complessissimo (anche per quanto riguarda il montaggio. Sia lodata la sempre ottima Thelma Schoonmaker) e anomalo per Scorsese (che si è cimentato pochissime volte nel genere commedia). 
Sì, è sempre stato senza mezze misure, piuttosto crudo (ma non gratuito), ma qui è andato oltre: droga a fiumi, tranquillanti, cocaina assunta nei modi più bizzarri possibili, genitali in bella vista, sesso in tutti i modi (comprese orge), linguaggio sboccatissimo, ma mai una volta fa intendere di voler essere preso sul serio. Tutto è in chiave troppo sopra le righe per poter essere considerato offensivo. Anzi, regala allo spettatore una rappresentazione del mondo della Borsa, delle banche e dei cosiddetti "potenti" lucida ed acuta anche quando sembra si faccia prendere la mano. 
Si ama o si odia: se non si riesce ad entrare in sintonia con i personaggi e soprattutto con i toni usati risulterà anche noioso. In effetti le quasi tre ore possono scoraggiare e alcuni momenti di stasi e alcune scene potrebbero risultare alquanto irritanti, ma se lo si guarda con l'occhio giusto non si potrà far altro che apprezzare l'opera in toto. 
Leonardo DiCaprio assolutamente eccezionale in un ruolo che per qualche attimo potrebbe ricordare vagamente il (suo ruolo di) Frank Abagnale di Prova a prendermi di Spielberg, ma che sorprenderà per tutte le sfumature che sa dare a Belfort. Poi è la prima volta che si cimenta in una commedia del genere, così fuori dagli standard e dalle regole. Se all'inizio potrebbe sembrare piuttosto piatto e monoespressivo, verso i tre quarti di pellicola ci si sbalordisce per tutto quello che riesce a fare. Bravo davvero. Johan Hill è simpatico e in parte ma probabilmente è il personaggio ad essere detestabile e perciò ogni tanto irrita (probabilmente era voluto, ma chissà). 
McConaughey per quel poco tempo che compare è bravissimo e in effetti ruba la scena a DiCaprio (per il momento, visto che siamo all'inizio). Dujardin fa un ruolo molto gigionesco e furbo che gli sta benone: molto, molto divertente. Gli altri fanno il loro lavoro e riescono ad integrarsi nello spirito del film. 
Detto tutto questo, non si può dire che sia un capolavoro. Il vero Scorsese bisogna pescarlo anni addietro, ma è sicuramente superiore rispetto a uno Shutter Island che sembrava girato da un regista qualsiasi (pur essendo realizzato benissimo non si sentiva la sua mano. Hugo Cabret aveva invece un suo perché). Qui, anche se in modo anomalo, si vede la sua firma e la sua professionalità. Altri l'avrebbero reso un'accozzaglia di cose buttate lì, invece c'è un ragionamento dietro, ogni cosa ha motivo d'esitere. Ecco perché sarebbe inconcepibile accorciarlo. Tutto è indispensabile, perfino le scene più "oscene" che ci vengono mostrate. Complimenti a lui e a Terence Winter per la sceneggiatura (anche se qualche buco nella scansione temporale c'è, non pesa).
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. (Ovviamente non per tutti).


Voto: ***1/2









Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?








(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)  

Nessun commento:

Posta un commento