Quindi passo subito a parlarvi di un film recente, che ha fatto discutere e che ha vinto tre Oscar: due per gli attori (Protagonista e Non Protagonista) e uno per il trucco. Tutti meritati (anche se il Premio per il Migliore Attore Protagonista era un bel testa a testa con Di Caprio).
Ma veniamo al dunque. Mi sto riferendo a Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, la prima parte contiene SPOILER]:
Dallas Buyers Club di Jean-Marc
Vallée del 2013. Con Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer
Garner, Denis O'Hare, Steve Zahn, Griffin Dunne. (117 min. ca.)
Nel 1985, in Texas,
Ron Woodroof, un elettricista/vaccaro rude e omofobo,
tossicodipendente e dedito al sesso non protetto (McConaughey) si
ammala di AIDS (prima contrae il virus dell'HIV, ma quando lo scopre
è già passato nell'altro stadio). Facendo ricerche scopre che è in
via di sperimentazione un farmaco di nome AZT che in ospedale
somministrano con un placebo usando le persone come cavie per la FDA.
Lo prova e peggiora.
Andando in Messico grazie ad una "soffiata"
di un lavorante dell'ospedale conosce il dottor Vass (Dunne) che lavora e
cura illegalmente gli ammalati di AIDS con, tra l'altro, peptide T.
Torna a casa con delle scorte e si mette a venderle agli ammalati
facendo un prezzo base di iscrizione ad una specie di club (Dallas buyers club, per l'appunto). Si unirà a lui diventando
socio il transgender Ryon (Leto), conosciuto durante il secondo ricovero. Nonostante
l'antipatia e l'omofobia si creerà una vera amicizia. Nel frattempo,
tra controversie, la morte di Ryon, trasferte in altri paesi,
perquisizioni e confisca dei medicinali, riuscirà a farsi amico
anche della dottoressa Eve Saks (Garner) che per aiutarlo (le
statistiche di Ron parlavano chiaro sull'efficacia dei farmaci
venduti illegalmente mentre quelle sull'AZT mostravano un
peggioramento veloce dei pazienti) si fa quasi licenziare. Ron
porterà avanti in tribunale la sua richiesta di approvare la peptide
T, lei farà abbassare i mm di AZT ai pazienti in cura. Il primo
processo lo vede perdente, ma poi anche la FDA lasciò usare ai
pazienti la peptide T per uso personale. Ron morì nel 1992, sette
anni dopo la diagnosi della malattia.
Film molto interessante che
indaga sul potere delle case farmaceutiche ed insieme è un film
biografico, dato che Woodroof è esistito veramente. Ben scritto e
ben realizzato, con scene forti fin dai primi secondi, è basato
quasi esclusivamente sulla figura di Ron interpretato da un mai così
bravo McConaughey che per questo ruolo è dimagrito dieci chili
diventando scheletrico, apparendo così veramente malato.
Impressionante sia esteticamente che per la sua performance. Chi non
lo apprezzava (come la sottoscritta) si può ricredere. Certo, hanno
fatto molto il trucco e il fisico ma lui è stato veramente
credibile. Oscar meritato sicuramente (per quanto Di Caprio in The Wolf of Wall Street di Scorsese gli abbia dato del filo da torcere. Mettiamola così: sono pari).
Un altro attore convincente e che
colpisce per la spontaneità (e il rischio caricatura era alto qui) è
Jared Leto: davvero in parte nel ruolo del sensibile Ryon (è calato
tredici chili e ha dovuto trasformare letteralmente il suo corpo).
Un'interpretazione misurata e toccante. Oscar meritato anche per lui.
Ma anche gli altri non sono male, neanche Jennifer Garner, la quale
solitamente risulta abbastanza incapace.
Non un capolavoro di
pellicola, ma il suo lo fa, non si tira indietro anche se appare un
po' manierato, didascalico, scolastico in certi punti (ma sono i
difetti di quasi tutte le biografie). Colpisce senza essere pedante o
noioso. Da vedere assolutamente.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
Uno dei miei film preferiti dell'anno.
RispondiEliminaBellissimo, sì. Mi ha colpito moltissimo. E' realizzato molto molto bene e recitato ancora meglio.
RispondiElimina