giovedì 27 aprile 2017

Loulou di Maurice Pialat, dramma con venature da commedia piuttosto anomalo e grezzo. Inverosimile inizialmente, trova una sorta di liberazione nella seconda parte, di più ampio respiro. La coppia Huppert-Depardieu funziona: c'è molta chimica tra loro

Oggi vi voglio parlare di un film di parecchi anni fa. Un film francese particolare, libero, strambo. Con due bravi protagonisti.
Mi riferisco a Loulou di Maurice Pialat.
Ecco la recensione:





Loulou di Maurice Pialat del 1980. Con Isabelle Huppert, Gérard Depardieu, Guy Marchand, Humbert Balsan. (110 min. ca.)
Nelly (Huppert), borghese sposata con André (Marchand), che è anche suo collega di lavoro, da pochi anni, conosce in un locale Loulou (Depardieu), un donnaiolo uscito da poco di galera. Se ne innamora. Ma l'instabilità finanziaria e la "faciloneria" di quest'ultimo peseranno sul rapporto. 

















Dramma con venature da commedia. 
Piuttosto patetico inizialmente, migliora nella seconda parte. 
Maschilismo, donne usate come oggetti, tutti che vanno a letto con tutti: si lasciano, si riprendono senza problemi. 
È tutto troppo inverosimile e all'inizio anche la recitazione ne risente. 
Il problema è una sorta di anacronismo. La trama per i toni con cui viene presentata potrebbe essere quella di una pellicola della Nouvelle Vague, però contestualizzata negli anni '80, meno trasognata anche per come è messa in scena. L'effetto - forse voluto - è nauseante. Tanti nudi (anche integrali), scene di sesso (piuttosto esplicite, soprattutto per l'epoca). 
In effetti è un film libero, maldestro quanto si vuole, ma completamente svincolato dalle regole. Ed è proprio nell'ultima mezz'ora, quando la storia e la regia diventano meno schematiche che le cose funzionano e migliorano sia l'atmosfera che la recitazione (più fisica e diretta, meno finta, senza filtri e per l'appunto spontanea). 
Isabelle Huppert è giovanissma e ne ha in effetti di strada da fare ma già dimostra di avere la stoffa: una grande classe e una padronanza scenica. In alcuni momenti è davvero intensa. Gérard Depardieu, che già cominciava ad appesantirsi fisicamente, è molto piacevole perché sornione e fuori dagli schemi. Come coppia funzionano. Guy Marchand, dal canto suo, è antipatico al punto giusto. 
Un film non privo di fascino che tuttavia funziona a tratti e non si capisce dove voglia andare a parare. Storia d'amore? Ritratto della società? 
Da vedere per curiosità. Consigliato. 
(Ha partecipato al Festival di Cannes). 


Voto: **1/2










Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











 
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