mercoledì 26 aprile 2017

127 ore di Danny Boyle, survival movie tratto dalla storia vera di Aron Ralston, rimasto incastrato per giorni (e con il braccio destro schiacciato) contro la parete della gola del Blue John Canyon (Utah). Ansiogeno, scioccante, tesissimo, con un James Franco totalmente dentro al personaggio

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un film pieno di tensione, tratto da una storia vera. Scritto, diretto ed interpretato benissimo.
Mi riferisco a 127 ore di Danny Boyle.
Ecco la recensione:





127 ore (127 Hours) di Danny Boyle del 2010. Con James Franco, Kate Mara, Amber Tamblyn, Clémence Poésy, Lizzy Caplan, Treat Williams, Kate Burton. (94 min. ca.)
Il 25 aprile 2003 Aron Ralston (Franco), un giovane appassionato di trekking, decide di fare una gita nel Blue John Canyon dello Utah, in solitaria, senza avvertire nessuno. Tutto procede per il meglio, il giorno dopo si mette seriamente in cammino, quando per una sbadataggine finisce in una gola e precipitando si porta appresso un grosso masso che gli finisce sul braccio destro incastrandolo in pratica alla parete. Dovrà passare 127 ore tra la vita e la morte. Per salvarsi dovrà fare una scelta forzata: coraggiosa quanto estrema... 



















Film thriller/avventura tratto da una storia vera e basato sul libro di Aron Ralston. 
Tutto sulle spalle di un James Franco eccezionale, totalmente dentro al personaggio (nomination all'Oscar meritatissima. Anzi, forse forse avrebbe meritato la statuetta). 
Dal magnifico montaggio, con un uso creativo dello split screen (lo schermo viene diviso spesso anche in tre parti), con la musica che ben si integra alle immagini, riesce a far provare allo spettatore la stessa adrenalina e la stessa sofferenza fisica del protagonista. 
Ansia, tensione dall'inizio alla fine, è un film dinamico pur essendo girato in gran parte solo all'interno di questa frattura del canyon (le panoramiche del paesaggio lasciano senza fiato e rendono ancora di più il senso di isolamento). 
Interessante come il regista sia riuscito a dare vita al flusso di coscienza, dei pensieri, dei ricordi (flashback), delle allucinazioni da stanchezza di Aron (sempre mediante un montaggio puntuale) rendendoli un tutt'uno con il resto. Ed anche come abbia saputo giocare con le riprese e le foto fatte da Aron (che poi esistono sul serio e in rete si possono trovare facilmente).
Crudo, diretto, con un crescendo quasi splatter e con momenti davvero insostenibili e scioccanti per chi è più sensibile al sangue (le immagini lasciano poco all'immaginazione). 
Un film che coinvolge, appassiona dal ritmo sempre sostenuto, che fa venire davvero la tachicardia per quanto si empatizza con Aron e per quanto sembra di stare lì con lui. 
Angosciante e davvero ben realizzato. 
Oltre a quella per James Franco, ha ricevuto altre cinque candidature all'Oscar (alcune meritate, altre meno). 
Da vedere assolutamente (quando si è dell'umore giusto). Consigliatissimo. (Mine* di Fabio&Fabio deve molto a questa pellicola).

*Mia recensione
Voto: ***1/2





Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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