Mi riferisco a Certain Women di Kelly Reichardt.
Ecco la recensione:
Certain Women di Kelly Reichardt
del 2016. Con Laura Dern, Kristen Stewart, Michelle Williams, Lily
Gladstone, James LeGros, Jared Harris, René Auberjonois. (107 min. ca.)
Quattro
donne cercano di trovare un proprio spazio nella vita grigia nel
Montana. Laura Wells (Dern) è un avvocato alle prese con un cliente
"insoddisfatto" (Harris). Gina Lewis (Williams) è una
moglie altrettanto insoddisfatta che si appiglia alle poche cose che
ha. Beth Travis (Stewart) è una studentessa di legge e insegnante
molto insicura sul suo percorso. Jamie (Gladstone) si prende cura di
un ranch nel periodo invernale ed instaura (o almeno così crede) un
rapporto particolare con Beth. Tutti i personaggi femminili in
qualche modo sono collegati tra loro.
Film drammatico, basato su un
racconto di Maile Meloy, molto particolare.
Si prende tutto il tempo
necessario per raccontare la vita quotidiana di queste persone, per
raccontare uno scorcio delle loro esistenze. Con calma, tranquillità,
con tempi dilatati.
Apparentemente non succede nulla, eppure succede
tutto, come nella realtà. Il fascino di quest'opera sta nello
sguardo sul lavoro routinario: la regista coglie infatti questa
ripetitività, questa normalità, riprendendo le azioni mentre
avvengono (come se le osservasse. O lo spettatore stesso ne fosse
testimone), compresi i momenti morti.
Un qui ed ora romanzato però,
con attori che interpretano determinati ruoli.
Grande importanza
hanno il non detto, gli sguardi, gli elementi che solitamente
passerebbero inosservati.
Le inquadrature ferme, la scelta di varie
angolazioni o di una certa composizione dell'immagine, sottolineano
questo senso di immediato, di verità.
Ma per contro, riesce anche a
raccontare la solitudine, la vita misera di questi protagonisti che
paiono essere connessi, ma che in realtà non lo sono mai.
Emblematico il rapporto tra Beth e Jemie. La ranchera crede di poter
instaurare una sorta di relazione con questa giovane, invece
quest'ultima rimane totalmente indifferente, impassibile.
Fraintendimenti, incomunicabilità, proiezioni mentali che ci accadono continuamente ma
che raramente vengono mostrate con queste modalità e con questi toni
al cinema. Sì, perché le emozioni non sono mai gridate, semmai
soffocate, sottili e sono presenti pochi dialoghi. Un film di
atmosfere e di sensazioni, che vive di silenzi e di spazi tra le
parole (non sorprende che tra i produttori figuri anche Todd Haynes,
il quale, a parte per le tematiche e per il suo essere un autore
indipendente - oltre per il fatto di essere amico della Reichardt -,
è uno dei registi contemporanei che sanno giocare meglio con questi
elementi. Vedasi Carol*).
Coraggioso, realistico, scarno, amaro e
delicato, con un cast ricchissimo e all'altezza (tutti gli attori
sono in gamba, nessuno escluso) che va di sottrazione.
Stupisce,
spiazza, disorienta eppure coinvolge e risulta incisivo.
Una vera e
propria esperienza anche per mettere alla prova le proprie percezioni
e la propria capacità di empatizzare per dei personaggi così
sfuggenti.
Sicuramente non adatto a chi vuole azione, emozioni forti
e velocità.
Da vedere. Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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