Mi riferisco a Colonia di Florian Gallenberger.
Ecco la recensione:
Colonia di Florian Gallenberger
del 2015. Con Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Richenda
Carey, Vicky Krieps, Jeanne Werner, Julian Ovenden, Martin Wuttke, August Zirner, Nicolás Barsoff, Steve
Karier, Stefan Merki, Johannes Allmayer, Gilles Soeder. (110 min. ca.)
Nel 1973,
durante il golpe cileno, Daniel (Brühl), fotografo e simpatizzante
di Allende, viene portato nei sotterranei della Colonia
Dignidad, un'enclave gestita dal predicatore religioso Paul
Schäfer (Nyqvist), e torturato. La fidanzata Lena (Watson) decide di
entrare fingendosi una laica in crisi spirituale. Scoprirà e proverà
sulla sua pelle violenze inaudite. Scappare non sarà facile.
Basato
su fatti realmente accaduti (la storia dei due è inventata
ovviamente, ma i personaggi sono ispirati a persone realmente
esistite), è un thriller/storico/sentimentale di media fattura, con
molte forzature e dalle tante scene improbabili soprattutto per
quanto riguarda i rapporti causa-effetto e con un finale à la Argo
davvero poco credibile.
Eppure funziona in senso stretto, ossia nel
suo essere un thriller mantiene la tensione dall'inizio alla fine.
Inoltre, da quando la protagonista entra in quel posto fuori dal
mondo, si percepisce la sua caduta nell'abisso di orrore.
Gallenberger è riuscito a creare quell'atmosfera peculiare e suggestiva che fa
vivere allo spettatore lo stesso disagio misto a disgusto dei
personaggi.
La parte storica è decisamente più interessante di
quella di fiction molto romanzata dei due amanti che cercano di
salvarsi l'un l'altra. E sapere che tutto ciò è accaduto sul serio,
che esisteva davvero quel lager (ora riconvertito in "holding
Villa Baviera"), all'apparenza un piccolo paradiso
simil-bavarese (ma sempre in Cile), in cui l'ex SS Schäfer era
libero di abusare (soprattutto bambini), comandare, usare violenza
fisica e psicologica come in un'Auschwitz "alternativa" a
favore stavolta del governo di Pinochet, mette i brividi e una rabbia
enorme.
Gli attori sono bravi. Emma Watson si impegna in un ruolo
dimesso, molto sobrio ma determinato: fa molta tenerezza e ciò va a
favore del personaggio. Daniel Brühl riesce ad essere convincente.
Michael Nyqvist è eccezionale nei panni di Schäfer: inquietante,
perfido, completamente pazzo. Richenda Carey, che interpreta la
"kapò" Gisela, è altrettanto sinistra e minacciosa.
Dunque, è sicuramente un film ambizioso e lodevole per i contenuti,
meno per il risultato (ha anche creato qualche tensione in Germania
per la sua uscita, dato che pare che il Paese fosse al corrente dei
fatti all'epoca) e per la storia d'amore piuttosto convenzionale.
Il
regista e sceneggiatore ha chiaramente attinto da più opere. Non che
sia un male, anzi, ma in questo caso qualche banalità e caduta di
gusto è presente e non è all'altezza (di un Missing - Scomparso di Costa-Gavras, ad esempio).
Rimane comunque un
pugno allo stomaco che sconvolge in più momenti.
Da vedere.
Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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