Mi riferisco a La strana voglia di Jean di Ronal Neame.
Ecco la recensione:
La strana voglia di Jean (The Prime of Miss Jean Brodie) di
Ronald Neame del 1969. Con Maggie Smith, Robert Stephens, Pamela Franklin, Gordon Jackson, Celia Johnson, Diane Grayson, Jane Carr. (116 min. ca.)
Negli anni
'30 ad Edimburgo, Miss Brodie (Smith) è insegnate nella scuola
femminile Marcia Blaine. I suoi modi anticonformisti, poco ortodossi
e rivoluzionari (per quanto potessero essere rivoluzionarie e
affascinanti le ideologie del Fascismo e di Francisco Franco) sono
infatti mal visti e in parte ostacolati dalla Preside Miss MacKay (Johnson).
Nella classe di Jean infatti le ragazze sembrano più maliziose e
disinibite anche nel parlare di certi argomenti e ciò si ritorcerà
contro alla stessa insegnante che verrà tradita da Sandy (Franklin),
una sua allieva molto sveglia che avrà una relazione con Teddy Lloyd
(Stephens) insegnante di storia dell'arte e pittore. Jean condizionerà
la vita dell'ingenuotta Mary MacGregor (Carr), la quale per seguire il fratello in
guerra finirà per essere ammazzata. Inoltre il licenziamento è in
agguato.
Film tratto dal romanzo di Muriel Spark e dalla pièce
teatrale di Jay Presson Allen e in bilico tra commedia e dramma, ha
il pregio di essere costruito bene, scritto altrettanto e diretto in
modo asciutto.
I temi pruriginosi (con scene di baci e nudo di
adolescenti) e scottanti ovviamente sono trattati in modo forse un
po' superficiale, sempre provocatori strizzando l'occhio al pubblico
come accadeva in quegli anni in gran parte della cinematografia
mondiale. La classe inglese si sente tutta però. Non solo nella
regia e nella scrittura ovviamente.
Maggie Smith - vincitrice
dell'Oscar come Miglior Attrice Protagonista - è perfetta nel ruolo
dell'insegnante appassionata del suo lavoro ma anche di una donna che
ha le sue passioni, discutibili o meno. Gustosa la sua
interpretazione, simpatico vederla in quei panni (come è strano sentirla dire qualche parola in italiano). Perfetto Robert
Stephens (conosciuto soprattutto per il bellissimo La vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder dell'anno successivo), sfrontato e con la faccia giusta (in quel periodo era
sposato proprio con la Smith. La sua terza moglie). Bravissima Pamela
Franklin, una ragazza subdola e piuttosto maligna, non del tutto a
torto, c'è da dire.
Una pellicola particolare, che nel suo piccolo
fa riflettere sull'etica dell'insegnamento con coerenza e
intelligenza, lasciando allo spettatore giudicare sull'operato di Miss
Jean dopo avergli fatto sentire tutte le campane.
Un film ambiguo,
che forse rimane un po' troppo composto e non si spinge oltre (non è
una di quelle opere "sessantottine" sfrontate e di
controtendenza) ma che sicuramente risulta curioso anche per l'uso di
un certo linguaggio.
Da vedere anche solo per curiosità.
Consigliato. (Presentato in concorso al 22° Festival di Cannes).
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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