Mi sto riferendo a Arlington Road - L'inganno di Mark Pellington.
Ecco la recensione:
Arlington Road - L'inganno (Arlington Road) di
Mark Pellington del 1999. Con Jeff Bridges, Tim Robbins, Joan
Cusack, Hope Davis, Robert Gossett. (117 min. ca.)
Michael Faraday (Bridges) è un
insegnante universitario di Storia a Washington, vive con il
figlioletto di nove anni Grant e saltuariamente con la fidanzata
Brooke (Hope) dopo la morte della moglie. Salvando da un brutto
incidente (strano e apparentemente involontario) il figlio dei
vicini, fa la conoscenza anche dei genitori del ragazzino: Oliver
Lang (Robbins) e Cheryl (Cusack). Questi sembrano amichevoli e
gentili, prendono anche sotto la loro ala Grant, ma presto Michael si
accorgerà che Oliver nasconde dei segreti e non è un semplice
costruttore. Infatti, questi ha cambiato nome e sembra coinvolto in
azioni terroristiche. Lo smascheramento gli costerà caro e gli farà
capire di essere anche lui invischiato nella vicenda.
Thriller
complottistico, paranoico, avvicente e davvero intrigante.
Si vede che il regista arriva dai videoclip per l'uso della camera, per le inquadrature sbilenche, filtri e luci abbaglianti: effettoni che raggiungono lo scopo. La storia è interessante e coraggiosa (ispirata all'attentato di Oklaoma City del 1995). Infatti fa capire che gli attentati sono interni e coinvolgono americani: persone che si mettono a disposizione e lavorano per sabotare usando altra gente inconsapevole come pedine e collaboratori.
Si vede che il regista arriva dai videoclip per l'uso della camera, per le inquadrature sbilenche, filtri e luci abbaglianti: effettoni che raggiungono lo scopo. La storia è interessante e coraggiosa (ispirata all'attentato di Oklaoma City del 1995). Infatti fa capire che gli attentati sono interni e coinvolgono americani: persone che si mettono a disposizione e lavorano per sabotare usando altra gente inconsapevole come pedine e collaboratori.
Purtroppo
però, se fino a metà la sceneggiatura era solida e plausibile
(seppure l'uso di espedienti e colpi di scena da giallo anni '80 che
fanno letteralmente saltare sulla poltrona), con il proseguire dei
minuti la faccenda si fa troppo inverosimile, con il cattivone che
tutto può e la povera vittima che non riesce a trovare aiuto ed
anzi, peggiora sempre più la situazione. Jeff Bridges è bravissimo
a fare l'uomo disperato e soggiogato: negli ultimi minuti rende
benissimo l'allucinazione e la paura di una persona che non sa più
come affrontare la tragedia imminente. Espressivo e in parte. Tim Robbins è altrettanto bravo a
fare il subdolo e inquietante vicino. Joan Cusack è altrettanto
ambigua e realmente spaventosa. Hope Davis fa il suo, è in parte.
Tirando le
somme ci si trova di fronte ad un prodotto non convenzionale che
tuttavia non riesce a destreggiarsi fra stereotipi di genere e troppa
carne sul fuoco.
Un peccato perché la tensione è altissima e mette angoscia come pochi altri film.
Lodevole (ma anche quello troppo
tirato via) il finale amarissimo.
Musica di Angelo Badalamenti invece
abbastanza convenzionale.
Da vedere per curiosità. Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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