Oggi voglio parlarvi di un film divertente ma molto sopravvalutato (da un regista molto sopravvalutato quale David. O. Russell). La pellicola in questione è American Hustle.
Ecco la recensione:
American Hustle - L'apparenza inganna (American Hustle) di David O.
Russell del 2013. Con Christian Bale, Bradley Cooper, Amy Adams,
Jeremy Renner, Jennifer Lawrence, Robert De Niro. (138 min. ca.)
Film ambientato
negli anni '70 che racconta la storia di un truffatore del New Jersey
Irving Rosenfeld (Bale) e della sua partner/amante Sydney (Adams),
che si alleeranno con l'FBI, in particolare con Richie DeMaso
(Cooper) per poter salvarsi dalla prigione. In tutta questa faccenda
si intersecano più situazioni che riguardano persone vicine ai tre
protagonisti.
Idea di base interessante (anche perché, per quanto
inventata, è pur sempre tratta da un fatto realmente accaduto). La
riuscita invece desta perplessità.
Innanzitutto per la sceneggiatura
con enormi buchi e per i dialoghi davvero poco incisivi e scritti
male (un esempio su tutti, la scena del bagno: “Tu sei volgare
dentro” “No, tu sei volgare dentro. Magari siamo volgari dentro
tutte e due”. La trovata del bacio di Rosalyn a Sydney ci può
stare come sfregio. E' indubbiamente d'impatto. Brave la Lawrence e la Adams che l'hanno
pensata).
La regia e il montaggio invece fanno
tutto. Belli i continui flashback, il continuo ritornare avanti ed
indietro (se non fossero fatti per supplire ai buchi di cui sopra).
David O. Russell si è ispirato palesemente a Scorsese (che ha ribadito più volte essere un suo mito), ma non è in
grado di gestire tutti i meccanismi come il Maestro ha fatto ne QueiBravi Ragazzi o in Casinò. Il meccanismo sembra
incepparsi e appunto, mancando di una solida sceneggiatura, tutto
sembra girare a vuoto. Ecco, è una pellicola accattivante ma senza
fondamenta. Dallo stesso Scorsese si è ispirato per la colonna
sonora furbissima da abbinare - sapientemente, bisogna ammetterlo - alle immagini. Ogni momento ha una canzone in particolare, ogni
personaggio un brano caratterizzante (ma questa furbizia con la
colonna sonora è tipica del regista, perciò non c'è da stupirsi).
In effetti la scaletta è ricca di pezzi memorabili anni '70 che hanno fatto
la storia (più l'incursione di Danny Elfman) perciò è facile per
lo spettatore farsi coinvolgere e ammaliare. Ma per lo stesso motivo
detto prima, anche il fatto che la musica prevarichi sui dialoghi la
dice lunga sulla qualità del tutto.
I personaggi sono simpaticamente
detestabili. Bale ingrassato e col riporto è forse la trovata più
simpatica del film, ma anche Cooper con i bigodini è fortissimo. Amy
Adams è come al solito meravigliosa (non solo per il fascino. E'
intensa, credibile. Già in The Fighter* dello stesso Russell ne aveva dato prova: la bella con il cervello. Un mix
irresistibile). Alla Lawrence viene lasciato il ruolo più
stravagante e divertente (le scene del forno a microonde e di lei che fa annusare le sue unghie che "sanno da fiori e da marcio" fanno realmente ridere e lei ha un potenziale comico altissimo essendo già naturalmente simpatica) anche se forse troppo macchiettistico (volutamente magari, ma come
ho ripetuto fino alla nausea, O. Russell la lascia a briglia sciolta,
si vede che la ama davvero come persona e la lascia improvvisare e
anche strafare - vedi scena con lei che pulisce la casa sulle note di Live and let Die. Mentre lei ha bisogno di essere domata per essere
credibile, non avendo studiato recitazione). Sì, in alcuni momenti è
eccessiva, fuori parte: sembra una ragazzina che gioca con
gli abiti della mamma (è troppo giovane per fare la donna sposata da
un pezzo con un figlio già di qualche anno, suvvia). E' vero che è
matura per la sua età, ma in questi casi appare poco convincente.
Per non parlare le critiche che ha suscitato il suo accento finto e
poco curato del New Jersey. Nonostante tutti questi difetti però, in
qualche passaggio quando litiga e piange o quando parla con l'amante
a pranzo quella sensibilità ed espressività sembra finalmente
uscire e non si può che lodare la sua prova, perché caratterizza
bene il personaggio apparentemente stupido di Rosalyn.
Il cameo di De
Niro mezzo calvo è una delle cose migliori. Le scene con lui sono
davvero ricche di tensione e convincenti (anche qui la radice scorsesiana si sente. Ad onor del vero De Niro ha già lavorato con Russell).
Il resto è piuttosto vuoto
("Empty, empty", una parola che ricorre nella pellicola, pronunciata quasi sempre da Rosalyn).
I
costumi e gli ambienti sono ben curati ma si è visto di meglio. Alla
fin fine non si può dire che sia un cattivo prodotto (i movimenti
oscillanti di macchina del regista sono però un altro difetto di
sempre, se si parla di tecnica), ma sembra, creato a tavolino per
piacere (anche questo è un difetto di Russell, difetto che la
sottoscritta ha scoperto/smascherato in un attimo. Vedasi Il lato positivo*) e stringi stringi però superficiale.
Detto questo,
se lo si prende per com'è, a parte le lungaggini e la trama confusa,
raffazzonata e difficile da seguire, è un divertissement piuttosto
riuscito. Non è un film d'autore però, non sopravvalutiamolo
troppo. Da vedere almeno una volta per divertimento e curiosità.
(Giustissimo che non abbia vinto nessun Oscar nonostante le dieci
nomination. Anche se forse la Adams avrebbe meritato qualche
riconoscimento).
*Mie recensioni
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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