Mi riferisco a Un bacio di Ivan Cotroneo.
Ecco la recensione:
Un bacio di Ivan Cotroneo del
2016. Con Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo
Pazzagli, Susy Laude, Thomas Trabacchi, Laura Mazzi, Sergio Romano,
Simonetta Solder, Giorgio Marchesi, Denis Fasolo. (101 min. ca.)
Lorenzo (Grillo Ritzberger), sedicenne torinese orfano di entrambi i genitori, dopo essere stato in una casa-famiglia va a vivere con Stefania (Laude) e Renato (Trabacchi) ad Udine. Apertamente omosessuale, a scuola fa subito amicizia con Blu (Romani), ragazza considerata da tutti una facile e per questo oggetto di scherno. Nelle loro uscite dopo un po' coinvolgono Antonio (Pazzagli), ragazzo considerato un po' stupido ed introverso (dopo la morte del fratello), ma bravissimo a basket. La loro amicizia verrà messa alla prova quando Lorenzo si innamorerà proprio di Antonio...
Film drammatico/teen, tratto dal racconto omonimo dello stesso Cotroneo, ammirevole per aver trattato dei temi delicati cercando di avvicinarsi ad un pubblico di giovanissimi.
Colpisce fin dai titoli di testa per la musica che si integra perfettamente con le immagini, per le belle carrellate, il montaggio efficace.
Anche l'ispirazione (neanche tanto velata) a Noi siamo infinito* per quanto riguarda i personaggi - praticamente presi di sana pianta - e la loro amicizia, l'uso di brani musicali, la forma epistolare, l'ambizione della scrittura (il personaggio di Lorenzo provoca - come nel caso di Ezra Miller - istantanea simpatia per il suo essere così disinvolto nonostante tutto ciò che ha dovuto e deve passare) e a (500) giorni insieme* (soprattutto per il balletto iniziale con i cartoni animati che provoca un effetto straniante) sembra portare una boccata di freschezza.
Tuttavia oltre le caratteristiche negative insite in questo genere di pellicole (come del resto in quella di Stephen Chbosky) quali vari momenti stucchevoli, ingenuità, furbizie, si aggiungono la rappresentazione improbabile dell'ambito familiare con genitori all'americana troppo permissivi, buonisti e senza regole con i figli sedicenni, oppure gli insegnanti dal comportamento amichevole che cercano un dialogo (quasi fantascienza, purtroppo), ed anche un ritratto della scuola, per l'appunto, quasi come un liceo americano, con la squadra di basket e gli allenamenti serali. Inoltre c'era proprio bisogno di ambientare la vicenda in Friuli, aggiungendo il cliché del nord dalla mentalità chiusa (che sarà pur vero, ma la pellicola non voleva scardinare e andare oltre i luoghi comuni, oltre il giudizio spicciolo)?
L'epilogo tragico è al contempo spiazzante ed irritante e si riprende soltanto alla morale piuttosto toccante con un "what if" azzeccato.
Un film che lascia l'amaro in bocca perché si percepisce un girare a vuoto, confondendo i toni da usare.
Si passa dai siparietti coreografati (da Luca Tommassini) che irrompono improvvisamente à la Tutti pazzi per amore (da cui arriva Cotroneo come sceneggiatore, guarda caso, e anche l'attrice Susy Laude) al drammone esistenziale/adolescenziale in un clima da fiction. Sì, perché la fattura è televisiva (a metà tra fiction Rai e Disney Channel).
Le visioni dei protagonisti in chiave ironica/onirica o surreale non funzionano costantemente. E tutto risulta finto, poco sincero.
Nonostante tutti questi enormi difetti è da lodare il coraggio avuto nel trattare tematiche quali bullismo, omofobia e violenza sessuale di gruppo (ma di questo elemento se ne poteva fare a meno poiché non sviluppato adeguatamente. Davvero troppa carne al fuoco). Degli attori si salvano per l'appunto soltanto Rimau Grillo Ritzberger e i vari genitori. Gli altri sono davvero poco espressivi e poco carismatici (compresi Valentina Romani e Leonardo Pazzagli).
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Lorenzo (Grillo Ritzberger), sedicenne torinese orfano di entrambi i genitori, dopo essere stato in una casa-famiglia va a vivere con Stefania (Laude) e Renato (Trabacchi) ad Udine. Apertamente omosessuale, a scuola fa subito amicizia con Blu (Romani), ragazza considerata da tutti una facile e per questo oggetto di scherno. Nelle loro uscite dopo un po' coinvolgono Antonio (Pazzagli), ragazzo considerato un po' stupido ed introverso (dopo la morte del fratello), ma bravissimo a basket. La loro amicizia verrà messa alla prova quando Lorenzo si innamorerà proprio di Antonio...
Film drammatico/teen, tratto dal racconto omonimo dello stesso Cotroneo, ammirevole per aver trattato dei temi delicati cercando di avvicinarsi ad un pubblico di giovanissimi.
Colpisce fin dai titoli di testa per la musica che si integra perfettamente con le immagini, per le belle carrellate, il montaggio efficace.
Anche l'ispirazione (neanche tanto velata) a Noi siamo infinito* per quanto riguarda i personaggi - praticamente presi di sana pianta - e la loro amicizia, l'uso di brani musicali, la forma epistolare, l'ambizione della scrittura (il personaggio di Lorenzo provoca - come nel caso di Ezra Miller - istantanea simpatia per il suo essere così disinvolto nonostante tutto ciò che ha dovuto e deve passare) e a (500) giorni insieme* (soprattutto per il balletto iniziale con i cartoni animati che provoca un effetto straniante) sembra portare una boccata di freschezza.
Tuttavia oltre le caratteristiche negative insite in questo genere di pellicole (come del resto in quella di Stephen Chbosky) quali vari momenti stucchevoli, ingenuità, furbizie, si aggiungono la rappresentazione improbabile dell'ambito familiare con genitori all'americana troppo permissivi, buonisti e senza regole con i figli sedicenni, oppure gli insegnanti dal comportamento amichevole che cercano un dialogo (quasi fantascienza, purtroppo), ed anche un ritratto della scuola, per l'appunto, quasi come un liceo americano, con la squadra di basket e gli allenamenti serali. Inoltre c'era proprio bisogno di ambientare la vicenda in Friuli, aggiungendo il cliché del nord dalla mentalità chiusa (che sarà pur vero, ma la pellicola non voleva scardinare e andare oltre i luoghi comuni, oltre il giudizio spicciolo)?
L'epilogo tragico è al contempo spiazzante ed irritante e si riprende soltanto alla morale piuttosto toccante con un "what if" azzeccato.
Un film che lascia l'amaro in bocca perché si percepisce un girare a vuoto, confondendo i toni da usare.
Si passa dai siparietti coreografati (da Luca Tommassini) che irrompono improvvisamente à la Tutti pazzi per amore (da cui arriva Cotroneo come sceneggiatore, guarda caso, e anche l'attrice Susy Laude) al drammone esistenziale/adolescenziale in un clima da fiction. Sì, perché la fattura è televisiva (a metà tra fiction Rai e Disney Channel).
Le visioni dei protagonisti in chiave ironica/onirica o surreale non funzionano costantemente. E tutto risulta finto, poco sincero.
Nonostante tutti questi enormi difetti è da lodare il coraggio avuto nel trattare tematiche quali bullismo, omofobia e violenza sessuale di gruppo (ma di questo elemento se ne poteva fare a meno poiché non sviluppato adeguatamente. Davvero troppa carne al fuoco). Degli attori si salvano per l'appunto soltanto Rimau Grillo Ritzberger e i vari genitori. Gli altri sono davvero poco espressivi e poco carismatici (compresi Valentina Romani e Leonardo Pazzagli).
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento