mercoledì 24 agosto 2016

J'ai tué ma mère di Xavier Dolan, dramma e autobiografia parziale dello stesso giovanissimo regista (che ne è anche lo sceneggiatore, il produttore e l'attore protagonista). Intenso, tenero, rabbioso, ricco di spunti, significati e soprattutto di una creatività disarmante. Con un ottimo cast. Un gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un film scritto, diretto e prodotto da un giovanissimo e geniale autore, ormai giustamente apprezzato unanimemente.
Mi riferisco a J'ai tué ma mère di Xavier Dolan.
Ecco la recensione:




 
J'ai tué ma mère di Xavier Dolan del 2009. Con Xavier Dolan, Anne Dorval, Suzanne Clément, François Arnaud, Niels Schneider, Patricia Tulasne, Pierre Chagnon, Monique Spaziani, Benoît Gouin. (96 min. ca.)
Montréal. Hubert Minel (Dolan) è un sedicenne ribelle che vive con la madre Chantale (Dorval) dopo la separazione dei suoi. Con quest'ultima ha un rapporto d'amore-odio, tanto che un giorno, parlando con la professoressa Julie Cloutier (Clément), finge che sia morta. Le cose dunque vanno di male in peggio. Inoltre Chantale viene a sapere che Hubert è omosessuale... 














Dramma/biografico che è una vera esperienza.
La trama che sembrerebbe semplice, banale è al contrario di una complessità incredibile, composta di tanti strati e viene narrata secondo più punti di vista.
Scritto benissimo dallo stesso Dolan (davvero a sedici anni. Nel 2009 ne aveva venti) - che l'ha anche prodotto -, è visivamente di impatto (ha delle trovate che lasciano a bocca aperta), con immagini potentissime accentuate da un montaggio impeccabile.
Il cast è perfetto. Anne Dorval è sempre una madre "ideale" (per opere di questo genere), davvero espressiva ed intensa. In alcuni momenti sopra le righe, ma è una cosa voluta. La si ama per forza, nonostante i difetti del suo personaggio. Suzanne Clément altrettanto in parte e sempre efficace. Xavier Dolan sa quel che vuole, sa dirigersi senza alcun problema: è convincente, appassionato, ha la faccia giusta. Perfetto. Bravi anche tutti gli altri.
Un film originale, personalissimo (non a caso Dolan l'ha definito in parte autobiografico), che sprizza creatività dal primo frame.
Tenero, commovente, rabbioso, bizzarro, coinvolge senza sforzo e ha delle scene che strappano applausi. Di una sincerità e genialità disarmanti. E con un finale ineccepibile.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.


Voto: ****






Scena cruciale:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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