giovedì 25 agosto 2016

Another Year di Mike Leigh, commedia drammatica che segue un anno del microcosmo di una coppia inglese consolidata (di mezza età). Malinconico, cinico, acuto, con attori meravigliosi. Un gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un film di un autore inglese straordinario.
Mi riferisco ad Another Year di Mike Leigh.
Ecco la recensione:




 
Another Year di Mike Leigh del 2010. Con Jim Broadbent, Lesley Manville, Ruth Sheen, Oliver Maltman, Peter Wight, David Bradley, Martin Savage, Karina Fernandez, Michele Austin, Philip Davis, Imelda Staunton. (129 min. ca.)
Gerri (Sheen) Tom (Broadbent) sono una coppia posata e gioviale di mezza età. Psicologa presso un centro lei, ingegnere geotecnico lui. Passano il tempo libero coltivando un pezzo di terreno e cercando di rallegrare gli amici un po' più sfortunati. In particolare Mary (Manville), una segretaria leggermente più giovane di Gerri, ma divorziata e ormai signle che alterna momenti di esuberanza ad altri di depressione (è un continuo piangersi addosso) e Ken (Wight) un uomo mezzo alcolizzato, in sovrappeso e anche lui solo. Con loro c'è sempre il film Joe (Maltman), un ragazzo bonario e pacato. 


















Commedia drammatica molto acuta (è di Mike Leigh, non c'è da stupirsi) che racconta un anno dei protagonisti e i piccoli cambiamenti che avvengono nelle loro vite e nei rapporti con gli altri. 
Si respira normalità in ogni cosa: dall'ambientazione agli attori (eccezionali, ma sicuramente non i classici divi) ai dialoghi così taglienti ma che potrebbero essere pronunciati veramente da persone comuni e che ben riescono a caratterizzare i personaggi. 
Come accennato poco sopra, gli attori sono meravigliosi, tutti in parte. 
Spicca probabilmente Lesley Manville, totalmente calata nella parte di una donna invadente che in realtà è soltanto in cerca di approvazione e di affetto. Un'interpretazione toccante e quantomai appropriata, mai sopra le righe. Donne come la sua Mary ne esistono (purtroppo per loro e per chi incontrano sulla loro strada). Convincente, addirittura da applausi nella scena finale (che crea un vero e proprio vuoto allo stomaco). Jim Broadbent non ha bisogno di presentazioni e qui è più scaltro che mai. Ruth Sheen Lesley è altrettanto credibile ed espressiva nel ruolo della docile madre e moglie. Ottimi anche gli altri: colpisce il criptico David Bradley. 
Leigh segue i suoi protagonisti con polso e sensibilità al contempo, non li molla un attivo e riesce a coglierne gli sguardi, a leggere e a creare le loro sensazioni, i loro sentimenti. 
Un film emotivamente forte, che scuote e che solo all'apparenza è una semplice commedia. È altresì un dramma cinico e spietato (nonché con una malinconia strisciante), che mette in scena semplicemente la vita della media borghesia inglese con dei personaggi complessi per i quali si prova a volte repulsione e in altri momenti del sincero affetto. 
Un gioiellino. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 


Voto: ****






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










  
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