Mi riferisco a The Shipping News di Lasse Hallström.
Ecco la recensione:
The Shipping News - Ombre dal profondo (The Shipping News) di Lasse
Hallström del 2001. Con Kevin Spacey, Julianne Moore, Judi Dench,
Cate Blanchett, Pete Postlethwaite, Scott Glenn, Rhys Ifans, Gordon
Pinsent, Jason Behr. (111 min. ca.)
Quoyle (Spacey) è un uomo piuttosto depresso
(si è fatto influenzare negativamente dal padre che lo considerava
una nullità) che lavora come stampatore. Un giorno per caso conosce
Petal (Blanchett), una donna mozzafiato ma anche molto facile. Con
lei ha una figlia. Passano gli anni e Petal continua a portarsi
uomini in casa, finché decide di partire. Ha un incidente d'auto e
muore. Con lei c'è anche la figlia che per miracolo si salva.
Quoyle, nonostante quanto ha dovuto sopportare negli anni, è
devastato dalla perdita, ma proprio in quel momento terribile (dato
che l'uomo è venuto a sapere della scomparsa anche dei suoi
genitori) conosce sua zia Agnis Hamm (Dench) che lo convince ad
andare ad abitare a Terranova. Lì inizia una nuova vita da reporter
per un giornale locale e conosce Wavey Prowse (Moore), una bella
vedova con figlio a seguito. Sia il posto che la zia e Wavey hanno
dei segreti...
Dramma tratto dal romanzo Avviso ai naviganti
di E. Annie Proulx.
Inizia in maniera piuttosto interessante, ma man
mano che prosegue diventa piuttosto incolore come il freddo luogo in
cui va a vivere il protagonista. Neanche quell'ambientazione
suggestiva può molto. La sceneggiatura è mediocre, la trama
prevedibile (tanto quanto la nuova storia d'amore), la regia poco
solida ed ispirata.
Quella sorta di mistero che aleggia, con
fantomatici spiriti - mi si passi il gioco di parole - amuleti, con
le leggende del luogo e il passato della famiglia di Quoyle, risulta
telefonatissimo, assolutamente non credibile.
Il ricchissimo cast è
sprecato. Kevin Spacey è bravissimo ad interpretare una persona
dimessa e goffa, quindi è meno istrionico del solito. Julianne Moore
qui fa la parte della donna dolce che si porta dietro tutte le
sofferenze della vita passata e presente. Ed è bravissima, come
sempre, anche se sottotono. Judi Dench qui ha un ruolo spigoloso, ma
anche lei è sempre meravigliosa (nonostante sia presente per poco).
Cate Blanchett compare solo all'inizio in pratica, ma è più che
incisiva poiché interpreta un personaggio sopra le righe,
caricatissimo, volgare (terra terra). Una parte decisamente
inconsueta per lei (per quanto abbia interpretato altre volte la
femme fatale o la pupa): irritante e detestabile malgrado il fascino.
Petal richiedeva proprio di essere così, soltanto che stupisce per
essere così diversa dal solito. Sembra quasi che ci sia stato uno
scambio di ruoli tra lei e Julianne Moore (specializzata nei ruoli
della "cattiva" e grossolana). Gli ottimi Rhys Ifans e il
compianto Pete Postlethwaite sono delle mere decorazioni. Tutti,
nessuno escluso, sembrano spaesati (forse soltanto la Blanchett si
salva). Segno che Hallström non ha saputo dirigerli come si deve.
Le
panoramiche sugli splendidi e desolati paesaggi sono superflue e non
fanno l'opera in sé.
Un film piatto che gira su se stesso.
Qualche
scena riuscita c'è (per merito degli attori), ma il risultato non
convince.
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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