sabato 7 maggio 2016

Love & Mercy di Bill Pohlad, film biografico/musicale su Brian Wilson, leader, cantante, autore, fondatore e genio del gruppo americano Beach Boys. Delicato, suggestivo, con degli ottimi attori (su tutti Paul Dano e un ritrovato John Cusack)

Oggi vi voglio parlare di un film recente, uscito nelle nostre sale un mesetto fa circa. Un film che racconta la vita di Brian Wilson, leader del gruppo Beach Boys. Non la solita biografia. Ben diretta e con un cast perfetto.
Mi riferisco a Love & Mercy di Bill Pohlad.
Ecco la recensione:





Love & Mercy di Bill Pohlad del 2014. Con John Cusack, Paul Dano, Elizabeth Banks, Paul Giamatti, Jake Abel, Kenny Wormald, Brett Davern, Graham Rogers, Erin Darke, Bill Camp, Joanna Going, Nick Gehlfuss, Mark Linett, Johnny Sneed, Teresa Cowles, Gary Griffin, Jeff Meacham, Diana-Maria Riva, Max Schneider, Jeff Meacham, Carolyn Stotesbery, Erik Eidem, Morgan Phillips, Tyson Ritter, Jeff Galfer, Jonathan Slavin, Oliver Pohlad. (121 min. ca.)
La vita di Brian Wilson, leader, cantante, autore, e fondatore dei Beach Boys, concentrandosi sul periodo di registrazione dell'album pietra miliare Pet Sounds (tutto partorito dalla sua mente e quasi un progetto da solista), nel 1967 dunque, e quello in cui Wilson ormai è un uomo controllato a vista dal suo tutore legale e terapeuta Eugene Landy (Giamatti), un uomo senza scrupoli che approfitta del suo stato, imbottendolo anzi, di farmaci (anni '80). La salvezza di Wilson sarà nelle mani di Melinda Ledbetter (Banks), una venditrice di Cadillac che si innamorerà di lui e farà di tutto per strapparlo dalle grinfie di Landy. Riuscendoci... 























Film biografico/musicale con la supervisione dello stesso Wilson (e della moglie Melinda), perciò molto fedele al vero e accurato storicamente. 
Ben articolato, riesce a mescolare elementi romanzati, drammaturgici, senza perdere in freschezza e sincerità: senza rimanerne imbrigliato, dunque, come spesso succede con questo genere di pellicole. Ottimi i continui salti temporali, con i flashback che non pesano, ma anzi, sono molto intelligenti, anche grazie al montaggio evocativo, che crea suggestione e, soprattutto nel finale, accentua il climax. 
Magnifiche la fotografia e le ricostruzioni degli ambienti (che hanno sempre un enorme fascino vintage). 
Un plauso ovviamente va agli attori, semplicemente fenomenali. Il goffo e succube del padre prima e del terapeuta poi, Brian Wilson, è interpretato da due attori più che azzeccati: da giovane da un Paul Dano espressivo e totalmente immerso nel personaggio. Fragile, geniale, folle. Dano come sempre offre una performance disinvolta nei vari passaggi emotivi e psicologici, con mille sfumature senza diventare mai una macchietta o uno stereotipo. E canta anche (accompagnandosi al piano accenna la prova di God Only Knows). Altrettanto bravo è stato John Cusack (un po' tiratino) che lo interpreta nel suo più difficile periodo della sua esistenza. Una prova sentita anche per lui, forse una delle sue migliori in assoluto. Dimessa, misurata e amorevole: Elizabeth Banks è stata una bella scelta per il ruolo di Melinda. Una donna semplice ma determinata, che non si è fatta piegare dalle "regole" del folle Landy, né si è lasciaya spaventare dallo stato psicologico di Wilson: lo amava e ha cercato di proteggerlo come e più che poteva. Lei riesce ad essere molto espressiva, mai patetica. Paul Giamatti è brillante nel ruolo di Landy: detestabile, irritante. Gli altri sono tutti un buon supporto. 
Un film girato benissimo e tanto voluto dal regista Pohlad (il quale di solito è un produttore e nulla più). Si sente l'impegno, la voglia di raccontare la storia di questo grande genio della musica pop/rock, facendone un ritratto realistico e non banale. 
La storia d'amore inoltre è tenera, molto dolce e, fortunatamente, non stucchevole (il rischio c'era). E soprattutto - come accennato - non rimane incastrato negli schemi della biografia, risultando invece molto ritmato e mai prolisso o pesante nonostante la durata. 
La colonna sonora fantastica fa il resto (si possono sentire, oltre ai vari frammenti dei brani dei Beach Boys o di Brian Wilson - il titolo del film riprende quello della canzone che apre il suo album da solista, "Brian Wilson" per l'appunto -, anche Night in White Satin dei Moody Blues e You Don't Have To Say You Love Me interpretata da Dusty Springfield e cover del pezzo composto dal nostro Pino Donaggio Io che non vivo (senza te) ed eseguita con enorme successo in tutto il mondo. Anche da Elvis). 
Davvero piacevole, delicato. Non la solita lagna biografica strappalacrime. (Potrebbe ricordare Walk the Line* sulla vita di Johnny Cash). 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 

*Mia recensione
Voto: ***1/2





Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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