domenica 15 maggio 2016

Monuments Men di George Clooney, film storico - che ha sovente toni da commedia - basato su fatti realmente accaduti. Ottimo cast, qualche caduta di ritmo ed eccesso di retorica. Eppure intrattiene e coinvolge

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film che parla di fatti realmente accaduti diretto da un attore e regista amato ma anche molto criticato.
Mi riferisco a Monuments Men di George Clooney.
Ecco la recensione:





Monuments Men (The Monuments Men) di George Clooney del 2014. Con George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Hugh Bonneville, Bob Balaban, Diarmaid Murtagh, Dimitri Leonidas, Sam Hazeldine, Nick Clooney. (118 min. ca.)
Seconda guerra mondiale. Il newyorkese Frank Stokes (Clooney), studioso d'arte, decide, con l'appoggio del Presidente degli Stati Uniti, di mettere insieme un gruppo di curatori ed esperti d'arte (di varie nazionalità) per recuperare le opere che Hitler ha trafugato nei paesi invasi. Questo gruppo si chiamerà "Monuments Men" e andrà direttamente nelle zone interessate mettendo a rischio la propria vita. Ma per il polittico di Gand e la Madonna col bambino di Michelangelo (tra le varie opere) ne varrà la pena.














Film a metà strada tra commedia, farsa e dramma storico e basato su fatti realmente accaduti. Inizio interessante, con i un'apertura sui titoli di testa molto briosa.
Man mano che va avanti il ritmo risente della complessità della trama (con vari spostamenti, andate, ritorni, intrighi, morte).
Nonostante ciò però può vantare un cast ricco e interessante che riesce a sostenerne il peso. Tutti bravi e in parte, nessuno escluso: George Clooney si ritaglia il ruolo da protagonista e in certe scene (quella a colloquio con un ufficiale nazista) è proprio convincente. Bello poi trovare insieme attori del calibro di Goodman, Balaban, Bill Murray. Cate Blanchett nel ruolo di esperta e contabile d'arte che aiuterà il gruppo, è uno dei personaggi chiave e forse - ma non è di certo una novità - il più affascinante (per il carisma, per il suo essere eclettica anche quando deve simulare un accento diverso dal suo, per il riuscire ad interpretare un tipo di donna diverso dal suo solito (pettinata da seguace del Terzo Reich. Insomma, qui si sta parlando di una Signora Attrice, non dovrebbe neanche più stupire. Eppure...). Dujardin e Bonneville fanno poco ma rimangono impressi. Matt Damon fa simpatia, eppure Daniel Craig al suo posto (come era previsto se quest'ultimo non avesse avuto degli altri impegni) sarebbe stata una scelta migliore.
Tutto sommato non è così pessimo come l'hanno definito in molti. La regia è solida, la sceneggiatura (dello stesso Clooney e Grant Heslov) a parte qualche caduta, come menzionato poco sopra, non ha problemi di sorta.
Forse il difetto proviene maggiormente dai toni usati (il non saper che strada prendere) e il suo essere retorico e filoamericano à la Spielberg. L'abbondanza di scene zuccherose e strappalacrime lo fa divenire troppo sentimentalone (seppur alcune trovate sono riuscite e possano piacere). Anche il finale fa questo effetto.
Eppure, sotto sotto, qualcosa di buono c'è se si sta al gioco.
D'altronde George Clooney si rifà al cinema classico hollywoodiano e non è che certi prodotti (anche osannati all'epoca. Che parlavano di questi temi tra l'altro) fossero tanto meglio. Ingiusto il paragone a mò di sfottò con Bastardi senza gloria: lo stile e i toni sono decisamente differenti.
Appropriata la musica composta da Alexandre Desplat che caratterizza e sottolinea alcuni momenti importanti.
Da vedere per curiosità (e in lingua originale. Il pessimo doppiaggio lo uccide). Consigliato.


Voto: ***




I veri Monuments Men




Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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