Mi riferisco ad Innamorarsi di Ulu Grosbard.
Ecco la recensione:
Innamorarsi (Falling in Love) di Ulu Grosbard. Con Robert De Niro, Meryl Streep, Harvey Keitel, Jane Kaczmarek, George Martin, David Clennon, Dianne Wiest, Victor Argo, Wiley Earl, Jesse Bradford, Frances Conroy. (102 min. ca.)
Frank Raftis (De Niro) è un architetto con lavoro sicuro, una moglie, due figli. Molly Gilmore (Streep) è una disegnatrice pubblicitaria e il marito Brian (Clennon) è un medico. In superficie niente che non vada. Hanno una vita tranquilla, forse troppo. Questa routine viene spezzata quando nel periodo natalizio si incontrano per caso nella libreria Rizzoli di New York e tra la confusione si scambiano per sbaglio i regali riservati ai rispettivi coniugi. Poi si rivedono in metrò e cominciano a darsi dei piccoli appuntamenti anche durante il giorno, a pranzo o per una semplice passeggiata. E ciò destabilizza l'equilibrio familiare. Insomma, si innamorano. E dovranno fare i conti con i sensi di colpa, i rimorsi e la loro voglia di stare insieme.
Storia d'amore ambientata nella Grande Mela nell'arco due natali tra le più belle della storia del cinema.
È un amore maturo, di due persone destinate a conoscersi, così, per caso, senza pianificazioni.
I due protagonisti sono due persone normali, non particolarmente belle. Eppure i due attori entrano così tanto nel ruolo, c'è una chimica così forte e una trasformazione con l'intensificarsi dei sentimenti di Frank e Molly, che lo diventano. E sono credibili.
Difficile vedere sullo schermo una coppia tanto affiatata. Niente da aggiungere se non che offrono un saggio di recitazione. Sono perfetti, emozionanti anche soltanto con uno sguardo.
Bravi anche gli attori di contorno: Jane Kaczmarek, David Clennon giustamente scialbi e i grandissimi Harvey Keitel e Dianne Wiest nel ruolo dei rispettivi migliori amici e confidenti di Frank e Molly.
È un film citatissimo in moltissime opere. Da Harry ti presento Sally* a L'amore secondo Dan* o da serie tv varie. Ma è a sua volta ispirato a quel grande capolavoro che è Breve incontro* di David Lean. In versione moderna. Riveduta, corretta ed edulcorata.
Sì, perché è smaccatamente romantico ma non lo nasconde. Perciò il manierismo, la furbizia, i colpi bassi per dare un certo tipo di emozioni, non disturbano.
La regia è misurata, sa cosa dire e come dirlo. La sceneggiatura è bilanciata: banale, prevedibile forse, ma mai irritante come certe pellicole sentimentali odierne.
Poi la descrizione dell'inizio di una relazione (non solo extraconiugale di per sé, ma di un innamoramento improvviso) è talmente realistica che il pubblico non potrà che parteggiare per i due pur al contempo provando gli stessi sensi di colpa, non tanto moralmente, quanto per il rispetto per i partner.
Semplicità e struggimento per un film che coinvolge, incanta e crea empatia.
Indimenticabile. (Così come è indimenticabile la colonna sonora jazz di Dave Grusin. Ariosa e briosa). Un cult.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo anche ai non amanti del genere. (Meglio se in lingua originale. L'adattamento italiano e il doppiaggio appiattiscono e tolgono naturalezza).
*Mie recensioni
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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