Mi riferisco ad Amata immortale di Bernard Rose.
Ecco la recensione:
Amata immortale (Immortal Beloved) di Bernard Rose
del 1994. Con Gary Oldman, Jeroen Krabbé, Isabella Rossellini,
Johanna ter Steege, Marco Hofschneider, Miriam Margolyes, Barry
Humphries, Valeria Golino, Gerard Horan, Christopher Fulford,
Alexandra Pigg, Luigi Diberti, Michael Culkin, Donal Gibson. (120 min. ca.)
Vienna,
1827. Anton Felix Schindler (Krabbé), amici e assistente di Ludwig
Van Beethoven (Oldman), dopo la morte di quest'ultimo, cerca di
capire chi è l'"amata immortale" alla quale avrebbe
lasciato tutti i suoi averi (cambiando così il primo testamento e
lasciando a bocca asciutta il fratello). Va così a trovare le sue
donne. In particolare la contessa Giulietta Guicciardi (Golino),
Johanna Reiss (ter Steege) che sposò un altro suo fratello e la
contessa Anna Marie Erdödy (Rossellini).
Pellicola
biografica/sentimentale (la biografia è a libera interpretazione
maneggiata dallo stesso Bernard Rose, il quale ha anche curato sia il
soggetto che la sceneggiatura) che ripercorre i punti salienti della
vita del compositore Beethoven.
Ottima nella messa in scena, nelle
stupende scenografie e i costumi di Maurizio Millenotti, nella bella
fotografia con alcuni momenti di puro lirismo (forse un po'
compiaciuto) e ovviamente la colonna sonora, pecca però nella
narrazione in sé e nello sviluppo: troppo didascalismo e poca
passione perché soffocata da sovrastrutture.
Per questo motivo anche
il protagonista Gary Oldman non riesce a dare il massimo, anche se
riesce a raggirare il rischio "macchietta". Il resto del
cast fa il suo. Spiccano Valeria Golino e paradossalmente Isabella
Rossellini (che per il trucco, la voce, l'accento, assomiglia
moltissimo alla madre).
Esercizio di stile, manierismo, troppi
flashback (nel finale gestiti male. Confondono lo spettatore non
facendogli capire la storia), per un film però molto affascinate e
suggestivo (va detto che nell'ultima scena a teatro, l'alternanza di flashback e il ritorno al concerto con Beethoven che
segue senza realmente sentire, è molto coinvolgente e dal montaggio
impeccabile) e riesce a rappresentare con una certa credibilità il temperamento inquieto e il tormento del grande compositore tedesco.
Da vedere per curiosità. Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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