sabato 22 novembre 2014

Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, commedia amara sul mondo del lavoro e del precariato con una protagonista in parte. Cliché e sceneggiatura nel finale non troppo solida per un film che graffia

Oggi vi voglio parlare di un film italiano di qualche anno fa che tratta un tema attuale. Ben girato, con belle idee, si perde nel finale per la seneggiatura probabilmente non troppo solida.
Mi riferisco a Tutta la vita davanti di Paolo Virzì.
Ecco la recensione:





Tutta la vita davanti di Paolo Virzì del 2008. Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Edoardo Gabbriellini, Tatiana Farnese, Giulia Salerno, Pierpaolo Benigni, Laura Morante. (117 min. ca.)
Roma. Marta (Ragonese), siciliana di origine, laureata con Lode in Filosofia a La Sapienza, si trova ad accettare il lavoro di venditrice in un call center per un'azienda truffaldina che pratica normalmente mobbing. Scoprirà un mondo di soprusi e di svilimento.

















Commedia amara sul mondo del lavoro e del precariato tratta dal libro Il mondo deve sapere di Michela Murgia. Narrata in bilico tra sogno, realtà e farsa riesce a graffiare per almeno i tre quarti della sua durata. In alcuni punti, talmente è riuscita la critica, lo spettatore non può fare altro che prendere atto e deprimersi.
Il personaggio di Marta è scritto in modo stereotipato e semplicistico forse, ma - purtroppo, è il caso di dirlo - verosimile. E Isabella Ragonese, con il suo viso acqua e sapone, lo interpreta in modo credibile e naturale.
Un po' troppo stereotipati invece i ruoli di Micaela Ramazzotti e di Sabrina Ferrilli. La prima, madre della bambina a cui Marta fa da baby sitter, licenziata dal call center e per questo diventata una prostituta, è un po' troppo cliché e lei come attrice non è certo un granché. La seconda invece si è dimostrata in gamba, seppur anche la sua parte abbia un'uscita di scena troppo stucchevole. Ed in generale anche gli altri hanno dei ruoli macchiettistici ma, all'interno della parodia non ci stanno male. In generale poi sono diretti bene.
Qualche altro difetto c'è: la voce narrante (di Laura Morante) a mo' di favola va bene ma è troppo finta.
Il finale è il classico della commedia di Virzì ossia forzatamente strappalacrime. Ma non solo. Non chiude la vicenda, non fa capire che piega prenderà la vita di Marta o dell'amica.
Una conclusione in fretta e furia per un film ben scritto, dalle trovate interessanti, mai noioso, godibile e ancora attuale.
Da vedere. Consigliato.


Voto: **1/2







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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