sabato 29 novembre 2014

Cloud Atlas di Lana e Andy Wachowski e Tom Tykwer, sei storie in sei epoche diverse si intrecciano. Fantascienza, new age, grottesco in un mix male assortito con morale scontata

Oggi vi voglio parlare di un film piuttosto recente che mi ha deluso moltissimo. Non che mi aspettassi chissà cosa ma speravo in un risultato migliore.
Mi riferisco a Cloud Atlas di Lana e Andy Wachowski e Tom Tykwer.
Ecco la recensione:




 
Cloud Atlas di Lana e Andy Wachowski e Tom Tykwer del 2012. Con Tom Hanks, Hugh Grant, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, James D'Arcy, Ben Whishaw, Bae Doona, Susan Sarandon, Keith David. (173 min. ca.)
Sei storie in epoche diverse si intrecciano e si somigliano.




















I Fratelli Wachowski, manco a dirlo, dirigono quelle nel futuro, Tom Tykwer quelle nel '30 e '70. Il risultato è discontinuo nonostante l'uso massicio del montaggio e la storia abbia un senso: ossia che tutto si ripete, che gli uomini vivono più vite - quindi si parla di reincarnazione - e che le decisioni prese avranno ripercussioni sulle vite future.
Il collegamento con l'universo, la new age, le discipline orientali, il ribellarsi alle regole, si mescolano in un potpourri male assortito in cui ad esempio, l'episodio con Jim Broadbent che interpreta l'anziano editore britannico Timothy Cavendish, il quale, per un piano del fratello, finisce in una casa di riposo, ha un umorismo grottesco che non si amalgama e addirittura stride con il resto. Il finale della vicenda, poi, è quanto di più banale si potesse trovare.
Ed è proprio la prevedibilità a farla da padrona: il gioco si capisce fin da subito e, pur con l'impegno - sprecato, soprattutto per alcuni - messo dagli attori (tutti caricaturali e quasi da fumetto), nonostante alcuni momenti di tensione, la cura della messa in scena e delle scenografie, il risultato è qualcosa di troppo superficiale.
Sono presenti molta violenza fine a se stessa ed elementi che davvero non stupiscono, che sanno di déjà vu.
La sceneggiatura è esile (ma probabilmente è colpa anche del romanzo da cui è tratto, L'atlante delle nuvole di David Mitchell).
Un peccato perché c'erano tutte le premesse per un film accattivante e intelligente. Non che non coinvolga ma lunghezza non è ripagata.
Da vedere solo per curiosità. Trascurabile.


Voto: **/**1/2









Il trailer:










Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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