martedì 8 aprile 2014

Before Midnight, ultimo capitolo (ma magari ce ne sarà anche un altro tra dieci anni circa) della logorroica trilogia CULT di Richard Linklater con la coppia affiatata Hawke-Delpy

Oggi voglio parlarvi di un film che fa parte di una trilogia cult (già dal primo). Una pellicola in cui il dialogo la fa da padrone. Mi riferisco a Before Midnight di Richard Linklater.
Ecco la recensione:




Before Midnight di Richard Linklater del 2013. Con Ethan Hawke e Julie Delpy. (108 min. ca.) Terzo capitolo (dopo Prima dell'alba del 1995 e Before Sunset - Prima del tramonto del 2004, ogni nove anni in pratica) del rapporto logorroico tra Celine e Jesse, ormai quarantenni con due bambine e il figlio di lui sballottato tra loro e la madre. 





Cornice greca suggestiva per un film (come gli altri due) parlato, molto parlato (l'ultima mezz'ora di litigi e recriminazioni è sfiancante, al limite della sopportazione. OK, è vero che ci sono coppie che parlano, parlano, parlano, ma ad un certo punto quasi si scoppia. E' sinceramente "troppo". Ma è voluto ed intrigante): si ama o si odia. Chi lo ama o comunque è interessato ai due protagonisti accetterà anche gli altri difetti: l'essere un po' snob, presuntuoso e pretestuoso, pieno di citazioni, ecc.... 



La trama è semplice, con Celine e Jesse che stanno un po' da soli l'ultima notte di vacanza a "confessarsi", a sputarsi veleno, insinuazioni, recriminazioni feroci, insulti gratuiti, dicendo senza mezze misure quello che non va nel loro rapporto in un modo così realistico da far male e colpire profondamente. Si amano e tanto, ma le loro liti fanno capire allo spettatore che in una relazione servono i compromessi. Su tutto. Qualche scena di (quasi) sesso molto realistica, alchimia perfetta degli attori (come all'inizio, nel 1995). Tutti e due sono detestabili per i loro modi irruenti di fare. La Delpy (da vedere in lingua. Ho un ricordo terribile della voce datale anni fa. E' stata una delle prime volte che ho cominciato a ripudiare il doppiaggio) è senza dubbio più espressiva di Hawke, il quale però ha un personaggio più affabile, meno nervrotico (ad un certo punto fa perfino compassione).
Come già detto, tutto è costruito sui dialoghi (la sceneggiatura è di Linklater e degli stessi due attori) - un po' cavillosi e fitti - e il regista è bravissimo a renderlo naturale e credibile dall'inizio alla fine (ma è sicuramente anche merito della coppia). Una pellicola che dev'essere assolutamente vista da chi si era innamorato delle prime due (cult) o che è curioso dell'evoluzione/maturazione (o stasi) degli "amanti", senza però avere alte aspettative: solo così la si apprezzerà. E forse se lo spettatore ne uscirà a pezzi allora il regista avrà raggiunto lo scopo che si era prefissato.


Voto: ***/***1/2 (Per l'affetto verso la coppia e la trilogia)














Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?







(Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)   

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